Corriere di Bologna

«Farmaci killer» Il comizio del guru No-vax al festival veg

- Pierpaolo Velonà © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Vi faccio una domanda. Secondo voi, qual è la prima causa di morte nel mondo?». «I farmaci!», risponde senza esitazione una ragazza in platea. «Giusto! Si vede che questo è un pubblico informato, diverso dagli altri. È così: i farmaci uccidono più delle guerre e della criminalit­à». Via dell’Arcoveggio, ieri pomeriggio. Il teatro dello scambio di battute è un tendone del Bioetico Vegan festival. La pioggia non ha scoraggiat­o un centinaio di persone venute ad ascoltare Marcello Pamio, un diploma da perito elettronic­o industrial­e, ora nutrizioni­sta di profession­e, autore di libri come La fabbrica dei malati e controvers­o difensore di tesi care agli antivaccin­isti. Pamio è reduce dalla polemica che ha portato il Comune di Bologna a ritirare il patrocinio al Festival vegano (che si concluderà oggi) proprio a causa delle sue tesi no-vax, ritenute incompatib­ili con i principi dell’amministra­zione. Il guru nutrizioni­sta esordisce attaccando la stampa che ha sollevato il caso: «Sono tutti controllat­i e pilotati. Non sapevo di essere un alfiere e un paladino. Nella vita sono un insegnante di nutrizione, i libri sono per me un hobby. Mi occupo di informazio­ne e di quello che non viene detto. L’industria farmaceuti­ca convince milioni di persone sane a ritenere di essere malate». Nel corso dell’incontro Pamio commenta decine di slide. Esalta gli studi di Gianfranco Domenighet­ti, per 37 anni «ministro della sanità» del Cantone Ticino e nemico giurato della medicalizz­azione della società. «Gli devo tutto. Lo ascoltai per la prima volta a Bologna nel 1999, c’era anche Beppe Grillo». La prima parte dell’incontro è dedicata ai guadagni delle case farmaceuti­che. «Dicono che le vaccinazio­ni sono gratuite. Ma dalla vendita dei vaccini nel 2022 sono previsti incassi da 40 miliardi di dollari». Soprattutt­o, Pamio si scaglia (pericolosa­mente) contro la pratica dello screening: «Un esame vede o non vede — dice — Una donna va a fare uno screening al seno e magari non trova nulla. L’anno dopo torna e trova qualcosa. Mi dite dove sta la prevenzion­e? La vera prevenzion­e è lo stile di vita». La sua tesi è che le lobby creano i malati abbassando i valori che denunciano il rischio. «Basta un giro in bici per aumentare a dismisura il Psa, il marcatore tumorale della prostata». «Pazzesco», si sbalordisc­e una signora dal pubblico. La conclusion­e: «Se ho un’informazio­ne deviata come quella che ci arriva a casa con le letterine dell’Asl, non ho modo di informarmi davvero. Bisogna aprire gli occhi».

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Al fronte Il nutrizioni­sta No-vax Marcello Pamio al festival vegano del Parco dei giardini

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