Sibelius, una vita lunga al riparo dalle avanguardie
Domani la Sagra Musicale Malatestiana ospiterà l’Orchestra di Santa Cecilia con Franck sul podio
La Finlandia è il serbatoio dei miti e delle saghe che rivivono nella musica di Sibelius. Vissuto a cavallo di due epoche, il compositore è nato quando Brahms non aveva scritto il suo Concerto per violino ed è scomparso all’epoca in cui Stockhausen e Nono prendevano parte ai corsi di composizione di Darmstadt. Una vita lunghissima, cominciata nel 1865 e durata fino al 1957, condotta per massima parte in Finlandia, al riparo dalle avanguardie. La sua musica è generata da una terra dove la natura a primavera è sempre sul punto di cedere ancora alla forza del ghiaccio. Fluttuante incertezza della primavera nordica. Il suono scorre sempre, sereno ed incontaminato. Sibelius sognava di applicarsi ad un’arte «a metà scultura e metà musica». Le antiche sculture greche contemplate in un museo di Berlino si rivelano fondamentali per il giovanissimo musicista quanto — e forse più — delle sinfonie di Beethoven. Il suono è un’entità che va modellata, una conquista dello spazio, come rivela un’affermazione: «La sinfonia è un’architettura». Due opere emblematiche della poetica del compositore finlandese — il poema sinfonico Finlandia e il Concerto per violino composti alla soglia del Novecento — sono la parte più consistente del concerto con cui l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si presenta domani sera — ore 21 — alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, per l’unica tappa emiliana della tournée diretta da Mikko Franck. Ad affrontare il Concerto per violino di Sibelius a Rimini sarà il giovane armeno Sergey Khachatryan.
Finlandese come Sibelius, Franck è da qualche mese Direttore Ospite Principale della celebre compagine sinfonica. «Ricordo il mio debutto nel giugno 2015 con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia come una grande esperienza musicale che mi ha immediatamente legato all’orchestra», ha dichiarato Franck all’indomani della nomina ad un ruolo inedito nella pur lunga storia dell’Accademia romana, ospite a Rimini per il secondo appuntamento del ciclo dei concerti sinfonici che continua — 8 settembre — con il direttore Juraj Valchua alla testa della NDR Elbphilharmonie Orchester e con la Filarmonica di San Pietroburgo (12 settembre) guidata da Yuri Temirkanov.