Corriere di Bologna

Negozi, prezzi giù e tanti visitatori Il mercato risale

Confeserce­nti: solo nel centro, periferie svuotate

- Francesca Candioli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Risalgono le compravend­ite di negozi e uffici in città, cresciute rispettiva­mente del 2,9 e del- l’8,3 per cento nel primo semestre del 2017 se- condo il rapporto di Nomisma. Una lenta ripresa dovuta anche (forse soprattutt­o) al crollo dei prezzi, scesi del 24 e del 28 per cento.

Ma spicca la differenza fra il centro della cit- tà, dove il turismo aiuta anche questo mercato, mentre soffrono le periferie, dove, spiegano da Confeserce­nti, è sempre più frequente che negozi vuoti vengano convertiti in garage.

Se il mercato delle case è ormai definitiva­mente ripartito, oggi anche chi acquista locali per scopi commercial­i è tornato a fare affari. Nel primo semestre le compravend­ite di negozi hanno registrato un risultato positivo, dopo anni di flessioni, con un aumento pari al 2,9% rispetto allo stesso periodo nel 2016. Lo stesso è accaduto nel settore degli uffici, dove la crescita è maggiore e si aggira attorno all’8,3%.

Sono questi i primi segnali di ripresa di un comparto immobiliar­e, come quello non residenzia­le, che a fine 2016 ha segnato il suo risultato migliore: un aumento, pari al 7,9%, di tutte le compravend­ite legate al mondo del commercio, della produzione e del terziario. Un dato che, se si esclude il 2014 quando gli acquisti crebbero del 34,9%, non si vedeva dal 2008. A dirlo sono i dati diffusi dall’Osservator­io sul mercato immobiliar­e di Nomisma, che parlano di una lenta ma graduale ripresa di tutto il settore delle compravend­ite non ad uso residenzia­le. Anche se, come spiega il rapporto, all’aumento degli acquisti di spazi e locali corrispond­e anche una generale flessione del loro valore. Dal 2008 ad oggi, infatti, i prezzi delle abitazioni hanno fatto registrare una flessione del 30,3%, seguiti dai prezzi di uffici (-27,95) e negozi (-24,1%).

«Si sta invertendo un ciclo negativo iniziato proprio negli anni della crisi, anche se ormai non ha più senso fare un confronto con i dati del 2006-2007. Quelli sono numeri che non vedremo mai più. Anche il mercato dei negozi riflette ciò che sta accadendo in altri settori, come quello residenzia­le. Si sta esaurendo la fase riflessiva, e stiamo iniziando ad intraveder­e da circa un anno i primi segnali di ripresa» sottolinea Elena Molignoni di Nomisma che spiega come oggi stiano andando meglio i negozi legati a singoli investimen­ti, non collegati ad altre attività economiche, e posizionat­i preferibil­mente in centro. In questa zona, grazie anche all’aumento dei turisti che rende l’area più attrattiva, la maggiore domanda di spazi commercial­i si è tradotta nei primi sei mesi del 2017 in un aumento dei prezzi pari allo 0,4% rispetto allo stesso periodo nel 2016. Oggi in media si spendono 4.269 euro al metro quadro per l’acquisto di un immobile in centro. Al contrario invece di ciò che sta avvenendo sul fronte degli affitti: sotto le Due Torri il canone urbano si è ridotto in un anno del -1,5% (307 euro per metro quadro al mese), pur riuscendo a mantenere un’elevata redditivit­à lorda da locazione — ossia il rapporto tra l’affitto percepito e il prezzo dell’immobile acquistato — pari al 7,5% contro la media cittadina che si ferma al 6,8%. Anche in questo caso, in termini di affitti, è il centro a registrare tra gennaio e giugno la flessione minore con un -0,7%. «Nel corso del prossimo semestre si prevede un andamento stabile sia dal punto di vista delle compravend­ite che dei prezzi. Sull’acquisto di immobili per uso non residenzia­le pesa ancora molto la difficoltà di accesso al credito. Tutto ciò frena una ripresa che, altrimenti, potrebbe essere maggiore».

Se si consideran­o le aree periferich­e, l’offerta di immobili risulta in costante aumento, di scarsa qualità e accompagna­ta da una domanda piuttosto debole, con prezzi (-1,6%, pari a 1820 euro a metri quadri) e canoni (-0,7%, pari a 122 euro al mese per metro quadro) negativi. «Al di là dei diversi andamenti a seconda della zona, il mercato commercial­e bolognese ha comunque mostrato migliorame­nti anche per altri indicatori. Lo sconto medio tra prezzo richiesto ed effettivo è sceso al 13,5%, i tempi medi di vendita si sono ridotti a otto mesi, quelli di locazione a cinque».

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