Medicina, la lotteria dei test «Numero chiuso da posticipare»
Gli aspiranti camici bianchi in Fiera per il test di ammissione: uno su nove ce la farà
Quasi 3.200 candidati ai test di Medicina in Fiera: ce la farà uno su nove. «Il numero chiuso? Meglio rinviarlo di un anno», dicono i ragazzi.
A far tremare l’esercito dei candidati al test di Medicina a Bologna, oltre al calo dei posti a disposizione (355 quelli disponibili, 50 in meno rispetto al 2016), quest’anno ci hanno pensato anche le domande di logica. In una giornata partita sotto le Due Torri (come nel resto d’Italia) nel segno della polemica contro il numero chiuso ai test di ammissione, al suono di uno slogan che parla di «Medici in via d’estinzione» e con tanto di ragazzi in costume da panda a distribuire i volantini, sono state proprio le domande di ragionamento logico a mettere alla prova i 3.161 candidati.
«La domanda più cavillosa che mi ha fatto perdere tempo è stata una di logica sul tema dei partiti politici e poi quelle sulle proporzioni non erano abbastanza chiare», racconta appena uscito dai padiglioni della Fiera Matteo Inghilterra, 18enne di Caltagirone, che confessa di sentire la vocazione per questo mestiere fin da piccolo. «Ho lasciato in bianco una domanda di logica: bisognava trovare delle lettere che corrispondevano a dei numeri per completare una frase, come nella Settimana Enigmistica», spiega Susanna, arrivata a Bologna da Siracusa, alla quale però tutto sommato il test (60 domande a risposta multipla alle quali rispondere in 100 minuti) è parso comunque «fattibile». Non che la cosa la conforti, spiega però l’aspirante camice bianco: «Così quest’anno per passare ci vorranno punteggi molto alti...». In generale lei sarebbe favorevole all’abolizione del numero chiuso. Perché, dice, «permetterebbe di poter frequentare il primo anno a tutti e poi si potrebbe fare una scrematura al secondo anno, ad esempio in base al numero di crediti ottenuti».
Anche per il 18enne Anwar Snobre, arrivato in città da Genova, la polemica contro i test di ammissione è «giustificata, perché solo una persona su dieci riesce a entrare, una percentuale bassa». Lui ha scelto di provare l’ammissione all’Università di Bologna perché è «una delle migliori nelle classifica delle scuole di Medicina». Una frase che ripetono molti candidati, ma a differenza di chi vorrebbe fare il medico per passione, le ragioni di Anwar sono più razionali: «Ho scelto una scuola che mi garantisca un accesso al mondo del lavoro e una buona retribuzione».
Anche la bolognese Chiara Calogero, 18 anni, condivide le ragioni della protesta. «C’è bisogno di medici, molti andranno in pensione e questi numeri sono troppo bassi». In alternativa le proporrebbe «test meno difficili, attitudinali più che su argomenti che si andranno a studiare all’università». Nessun apertura all’abolizione del test di Medicina invece da parte di Lorenzo, 19 anni, che pur puntando con tutto il cuore a entrare all’Università di Bologna afferma: «Sono favorevole al numero chiuso, non si può far entrare tutti». Proprio per mettersi al riparo dalla possibilità di non essere nell’elenco dei 355 futuri medici dell’Alma Mater, Lorenzo si sta infatti preparando ad affrontare altre tre prove di ammissione: «Tenterò anche Professioni sanitarie, Biotecnologie e Medicina in inglese». Un primo elenco con codici e punteggi dei vincitori verrà pubblicato dall’Alma Mater il 19 settembre, quello con i nominativi in chiaro uscirà il 3 ottobre.
Matteo La domanda che mi ha fatto perdere più tempo? Una di logica, davvero cavillosa Anwar Ho scelto una scuola che mi garantisca un accesso al mondo del lavoro e una buona retribuzione