Corriere di Bologna

«Sommersi dalle domande Verranno i nostri rifugiati»

- Mattia Guastafier­ro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Abbiamo aperto da una settimana le iscrizioni per la messa del Papa al Dall’Ara e già ci sono più di ottanta iscritti. Ma contiamo di esaurire le duecento quote che ci sono state assegnate». Lo dice con soddisfazi­one don Giuseppe Scimé, prete della parrocchia di Sant’Egidio, una delle maggiori in città. L’arrivo di papa Francesco è l’evento dell’anno per la comunità pastorale bolognese. «La richiesta per la messa dell’1 ottobre è così alta che riempiremo anche le liste d’attesa per la proiezione della cerimonia sui maxischerm­o che saranno allestiti nella zona antistadio». La procedura è stata complessa, ma non ha fatto desistere i fedeli. «Abbiamo designato una referente di fiducia che in questi giorni ha raccolto le adesioni: carta d’identità, codice fiscale, telefono e indirizzo e-mail». Quanto serve per soddisfare le misure di sicurezza elevate che metteranno alla prova la città. Tra i partecipan­ti all’evento anche 35 cittadini cingalesi: «Da tempo portiamo avanti una collaboraz­ione col cappellano dell’Arcidioces­i di Colombo, in Sri Lanka, don Cristo Fernando che segue insieme a noi la comunità cingalese di Bologna. E anche i quattro rifugiati che ospitiamo negli spazi della parrocchia, di cui tre musulmani, originari del Senegal, del Ghana e della Nigeria, incontrera­nno il papa durante il pranzo nella basilica di San Petronio».

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