Corriere di Bologna

Il Bologna aggrappato a Verdi

Un avvio stentato e la mancata convocazio­ne in Nazionale, oggi è la controfigu­ra dell’anno scorso Il tecnico lo aspetta: serve la sua qualità per ritrovare gli spunti che rendono imprevedib­ile la manovra

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Rimandato da Giampiero Ventura dopo averlo visto all’opera contro il Torino, ora il primo passo per Simone Verdi è farsi riapprezza­re da Roberto Donadoni. Che non può essere contento di quello che gli ha dato in queste prime due partite di campionato. Soprattutt­o a Benevento, dove ha confeziona­to un primo tempo assolutame­nte anonimo.

Inutile nasconderl­o, il Verdi di oggi è lontano da quello dell’anno passato, da quel Verdi che fece la differenza fino a quella sera maledetta contro la Fiorentina quando si infortunò. Forse perché aveva una fame da lupi, forse perché si sentiva liberato una volta per tutte dalle catene del Milan, forse anche perché per la prima volta poteva giocare con continuità senza avvertire addosso il peso di non dover sbagliare neanche la punteggiat­ura, fatto sta che Verdi incantò saperlo solo Donadoni, per quello che abbiamo visto sul campo fin qua possiamo solo affermare che non è continuo e non regala più gli spunti di un anno fa.

E come Verdi ha bisogno di ritrovarsi da subito per farsi riabbracci­are da Ventura, così il Bologna ha necessità urgente di ritrovare da subito il giocatore di ieri. E attenzione, questo discorso vale sia nel caso in cui Donadoni modelli il Bologna sul 4-2-3-1 che nel caso in cui lo proponga con il 43-3. Certo, sarebbe sbagliato parlare di un Bologna che è Verdi dipendente, ma è evidente quanto sia importante per questa squadra il giocatore che ha più qualità e fantasia, che sa saltare l’uomo nel breve e nel lungo. Senza dimenticar­e le palle inattive, che sono un’altra specialità della casa, e che nel calcio di oggi spesso finiscono per decidere le partite.

Il giorno in cui il Bologna potrà riavere il vero Verdi, quello che corre e anche rincorre, quello che non sai se è destro o è sinistro tanto è bravo con tutti e due i piedi, ecco quel giorno potremo tornare a sorridere. Il Bologna ha il dovere di aiutarlo in questo suo momento complicato, da parte sua Verdi deve tornare ad avere nella testa i concetti dell’anno passato, ammesso che qualcuno lo abbia perso. D’altra parte questo è un rischio che si può correre il secondo anno, quando tutti aspettano la tua conferma dopo aver visto il bendiddio che sai fare. Insomma, che Verdi potesse avere qualche difficoltà poteva anche essere messo in preventivo, ma per lui volere è anche potere. Perché Verdi potrà anche aver perso qualche dose di rabbia, ma non il talento.

I nodi da sciogliere Lavora meno per la squadra e ha una condizione fisica ancora precaria

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