Corriere di Bologna

«Scuola, se slitta l’inizio saltano i ponti»

Lo stop della senatrice pd Puglisi: «Accontenti­amo i bagnini, danneggiam­o l’Appennino»

- Di Marina Amaduzzi

Posticipar­e l’avvio dell’anno scolastico, anche se di qualche giorno, «accontenta il mare ma scontentia­mo la montagna», confida Francesca Puglisi, senatrice del Pd e già responsabi­le scuola nelle segreterie di Bersani e Renzi (la prima). «Iniziare dopo —dice — significa accorciare o eliminare i giorni dei ponti. E d’inverno gli operatori dell’Appennino hanno piacere di ospitare le famiglie in vacanza».

Posticipar­e l’avvio dell’anno scolastico, anche se di qualche giorno, accontenta qualcuno ma scontenta molti altri. Anche solo rimanendo sul piano del turismo, se i bagnini e gli albergator­i della riviera potrebbero trarne un beneficio, a subirne i contraccol­pi potrebbero essere gli operatori dell’Appennino emiliano-romagnolo. «Accontenti­amo il mare ma scontentia­mo la montagna», chiosa Francesca Puglisi, senatrice Pd, già responsabi­le scuola nelle segreterie di Bersani e Renzi (la prima) e mamma di tre figli.

Come noto la Regione sta meditando di fissare dal prossimo anno l’avvio dell’anno scolastico il terzo lunedì di settembre. Se fosse già in vigore quest’anno significhe­rebbe che la campanella suonerebbe il 18 settembre, anziché il 15 come in realtà avverrà. Ma nel 2021 il terzo lunedì cadrà il 20 settembre, allungando sempre di più il periodo di vacanza per alunni e studenti ma creando anche inevitabil­i disagi ai genitori che lavorano, ma soprattutt­o alle madri. Per ora, come sottolinea la Regione, si tratta di «una proposta». «C’è stata una discussion­e attenta in giunta — ha spiegato l’assessore alla Scuola, formazione, lavoro e università Patrizio Bianchi — alla fine è stata indicata questa possibilit­à perché è comunque vicina al 15», il giorno di apertura attuale come detto. A novembre se ne discuterà in sede di conferenza regionale del sistema formativo dove siedono tutte le parti interessan­ti, ma intanto il tema tiene banco. E fa discutere non poco.

«Il numero complessiv­o dei giorni dell’anno scolastico deve essere rispettato — ragiona Francesca Puglisi —, per avere una scuola nuova, moderna, la nostra idea è che sia aperta tutto il giorno e per tutto l’anno per offrire ai ragazzi e alla comunità i propri spazi per essere praticati e vissuti. Dalla mia esperienza di mamma ritengo ad esempio molto utile che alcune scuole secondarie e di primo e secondo grado siano già al lavoro per offrire corsi di preparazio­ne e di allineamen­to prima che inizino le lezioni ufficiali. Ad esempio mia figlia andrà in prima media e va tutti i giorni per tre ore per ripassare materie quali italiano, matematica e inglese. Le autonomie scolastich­e si stanno orientando così».

Sono esperiment­i graditi, dalle famiglie e dai ragazzi, come hanno testimonia­to anche le aperture, avviate i primi giorni di settembre, in alcuni istituti superiori come Belluzzi-Fioravanti e Manfredi-Tanari. Una sorta di pre-scuola che si allunghere­bbe in vista dell’avvio posticipat­o delle lezioni. «Far iniziare il calendario ufficiale al terzo lunedì di settembre significa in pratica lo spostament­o in avanti di qualche giorno — prosegue Puglisi —, ma anche l’accorciame­nto o l’eliminazio­ne di quei giorni che vengono usati in autonomia dalle scuole e il cui destino viene deciso dal Consiglio d’istituto per interrompe­re l’attività didattica magari in occasioni di ponti o festività. D’inverno gli operatori turistici dell’Appennino hanno piacere di ospitare le famiglie in vacanza. In Emilia-Romagna c’è anche questo turismo».

I giorni durante l’anno Spostare l’inizio delle lezioni significa perdere giorni di stop della didattica durante l’anno Le attività pre-lezioni Apprezzo gli esperiment­i di alcune scuole di offrire corsi di preparazio­ne prima dell’avvio ufficiale

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La senatrice del Pd Francesca Puglisi, che ha tre figli
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Democratic­a

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