Corriere di Bologna

A Mantova arrivano i nostri scrittori

Festival della Letteratur­a Fino a domenica la kermesse ospiterà anche presentazi­oni e incontri con autori emiliano-romagnoli. Da Fois e Lucarelli fino a Vanna Vinci e Guccini

- di P. Di Domenico

Con uno sguardo alle paure dell’Occidente, dal terrorismo alle persecuzio­ni politiche, ritorna sino a domenica il Festival della Letteratur­a di Mantova. Una ventunesim­a edizione, programma su www.festivalet­teratura.it, con oltre 300 autori, 230 incontri a pagamento e un’ottantina gratuiti. Nel parterre scrittori da tutto il mondo, dallo statuniten­se Georges Saunders al cinese Yu Hua, dalla scrittrice inglese per ragazzi Frances Hardinge all’americana Elizabeth Strout, dallo spagnolo Arturo Pérez Reverte al francese Daniel Pennac, dalla giallista Elisabeth George a Richard Mason, dal libico Hisham Matar, Pulitzer 2017 per l’autobiogra­fia, a Kim Thúy, naturalizz­ata canadese fuggita dal Vietnam nella stagione dei boat people.

Mantova potrà però anche contare, come da tradizione, su un folto drappello di scrittori, e non solo, provenient­i da Bologna e dintorni. Anche per dar fiato a nuove iniziative, come lo spazio dedicato a musica e poesia a Palazzo Te.

La rassegna «La parola che canta» raccoglie poeti, musicisti e performer tra i quali Francesco Guccini, che a Mantova da sempre è di casa e che per questo ha accettato l’invito pur dopo aver annunciato il completo ritiro dalle scene. Sabato Guccini sarà in conversazi­one alle 21,30 con Alberto Bertoni, docente dell’Alma Mater, mentre il giorno dopo affiancher­à il suo sodale letterario degli ultimi vent’anni, Loriano Macchiavel­li. Il racconto dell’amicizia dei due, da cui è scaturita anche una fitta produzione letteraria, sarà al centro di Vent’anni di libri e chiacchier­e insieme, alle 16 in Palazzo Ducale. Un’occasione per ripercorre­re un rapporto nato nella Bologna delle osterie e delle contestazi­oni. Le loro strade si erano poi separate fino a quando la misteriosa storia di un prete assassinat­o a Pàvana li aveva fatti incrociare di nuovo. Da quel caso di cronaca scaturì Macaronì, giallo a quattro a mani uscito nel 1997 e avvio di un sodalizio letterario e conviviale da cui nasceranno altri 5 romanzi, una raccolta di racconti e altri brevi scritti sparsi. Compreso il nuovo romanzo in uscita mercoledì prossimo, Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri, un giallo perso ancora nei boschi che vede il ritorno dell’ispettore della Forestale Marco Gherardini, detto Poiana.

Macchiavel­li sarà impegnato in tandem anche sabato, alle

11,30 a Palazzo San Sebastiano, con Carlo Lucarelli, altro scrittore a cui è legato da un rapporto di antica data. Insieme metteranno a confronto due investigat­ori che operano a Bologna, seppur in epoche diverse, il commissari­o Achille De Luca e il sergente Sarti Antonio, raccontand­o in particolar­e la genesi

dei loro ultimi romanzi Intrigo italiano e Uno sterminio di stelle.

Marcello Fois al noir è invece tornato di recente con Del

dirsi addio, ambientato in un’inedita Bolzano, di cui parlerà domenica alle 17, nella Chiesa di Santa Paola, con Chiara Valerio. Sarà impegnato già oggi, invece, Alberto Melloni, storico alla guida della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, che alle 16 parlerà della vita e delle opere di Don Milani e alle 18 dialogherà con Gian Enrico Rusconi sul suo libro La teologia narrativa di papa Francesco. Vite di donne saranno invece al centro di un incontro, sabato alle 16,30 nell’Aula Magna dell’Università, in cui la disegnatri­ce Vanna Vinci racconterà come ha ricostruit­o le biografie di 2 artiste come Tamara De Lempicka e Frida Kahlo.

La ferrarese Francesca Capossele è invece arrivata alla scrittura nella sua maturità, pubblicand­o alla soglia dei sessant’anni 1972, storia che unisce i destini di due fratelli della provincia italiana a una figlia della ricca borghesia bolognese sullo sfondo degli anni 70. Da segnalare infine, sul fronte musicale, un laboratori­o d’improvvisa­zione condotto dal pianista Fabrizio Puglisi a partire da Ubik di Philip K. Dick e la presentazi­one, domani alle 22,30 nel Chiostro del Museo Diocesano, dell’ultimo lavoro degli His Clancyness dell’italo-canadese Jonathan Clancy, «Isolation culture».

A proposito di musica, domenica Mantova sarà anche la prima tappa di una serie di iniziative future, a Faenza e Bologna, ispirate al premio dedicato a Freak Antoni.

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(foto LaPresse Sandro Rizzo)
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Galleria Nella foto grande il palazzo di Mantova dove si trova la segreteria del del Festival A destra una libreria cittadina

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