«Mi tenne con lui Il regalo più grande»
Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito, è stato a fianco di Carlo Caffarra per tutta la durata del suo episcopato. «Prima alla sinistra e poi alla destra», sorride. «Quando Biffi si ritirò nel 2004, arrivò Caffarra e c’eravamo monsignor Stagni e io — ricorda — Dopo tre mesi, come spesso accade quando cambia l’arcivescovo, Stagni andò a Faenza. E anch’io stavo per partire, ma Caffarra mi disse “stia qui con me”. Gli risposi che doveva pensarci su perché ero da molto sulla piazza di Bologna.”No no, stia pur qui” mi disse. E fu il regalo più grande che mi potesse fare».
Due caratteri molto diversi, Vecchi e Caffarra. Gioviale e sempre pronto alla battuta il primo. Arcigno e riservato il secondo. «Abbiamo fatto tante cose insieme — rievoca l’ex vicario generale — Abbiamo riorganizzato le parrocchie, curato l’istituto Veritatis Splendor a cui teneva tanto, restaurato Villa San Giacomo». I ricordi si rincorrono e tornano anche al predecessore di Caffarra.
«Tra lui e Biffi c’era una grande differenza di carattere: con Biffi si condivideva anche un buon bicchiere di vino a tavola, lui era addirittura astemio, ma avevano una linea teologica comune. Conoscendolo bene, per il Papa avrebbe dato la vita subito». Dipende dal Papa, verrebbe da dire. Con Ratzinger la sintonia era totale, non altrettanto con Bergoglio. Non è un mistero che l’arcivescovo emerito di Bologna fosse tra i suoi oppositori. «Una volta mi disse “preferirei si dicesse che ho un’amante piuttosto che sono in disaccordo col Papa”, ma era molto legato alla famiglia e sul documento del Papa aveva qualche dubbio che manifestò apertamente. Quando Francesco venne a Carpi c’era anche lui, si diedero un grande abbraccio. Più che altro avevano una diversa impostazione di idee, perché lui era uno specialista della famiglia e nel documento del Papa vedeva qualche incertezza». Caffarra fu integerrimo anche verso Bologna. «Come faceva Biffi — osserva ancora Vecchi — di fronte a deviazioni come il matrimonio gay, l’aborto, il divorzio, interveniva con grande decisione, pur volendo bene a questa città, come dimostrano le sue omelie. Un’amicizia civile nella verità, perciò è sempre intervenuto, anche scontrandosi vivamente».
Personaggi diversi: Caffarra era astemio, con Biffi si condivideva pure il vino