Corriere di Bologna

Per la didattica l’Alma Mater è tra i primi 140 atenei nel mondo

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Ancora una classifica internazio­nale che premia l’Università di Bologna, in particolar­e la sua didattica. L’Alma Mater infatti sale ancora e scala posizioni nella sesta edizione della classifica degli atenei internazio­nali della rivista inglese Times Higer Education collocando­si al 220 posto (l’anno scorso era al 233). Dopo le scuole superiori Sant’Anna e Normale di Pisa l’Alma Mater è quindi la prima università italiana.Il punteggio complessiv­o dell’Ateneo passa da 47,6 dello scorso anno a 50,6 di quest’anno. E in particolar­e per la didattica l’Ateneo bolognese si colloca nell’1% degli atenei al mondo, conquistan­do la posizione 140. Un successo giustament­e enfatizzat­o dal rettore dell’Alma Mater.

«Per comprender­e a fondo questo risultato — commenta infatti Francesco Ubertini — bisogna considerar­e i parametri utilizzati per la classifica. All’interno delle prime 250 università l’Alma Mater è la più grande università per numero di studenti, assieme all’Università di Toronto e all’Università di Indiana. E se guardiamo i vertici della classifica troviamo Università come quelle di Oxford e Cambridge che hanno circa un terzo dei nostri studenti e un rapporto tra docenti e studenti che è circa il doppio. Detto in altri termini ogni 100 studenti ci sono 4,5 docenti all’Alma Mater, mentre a Oxford e Cambridge ce ne sono 9. Per non parlare poi dei finanziame­nti che nel nostro sistema universita­rio sono molto più bassi. Insomma se guardassim­o alla mera efficienza, l’Università di Bologna, così come altre università italiane, sarebbe ai vertici di queste classifich­e internazio­nali».

In altri termini con più investimen­ti a disposizio­ne, e una diversa politica da parte dello Stato, l’Ateneo di Bologna potrebbe competere davvero con i più importanti atenei del mondo.

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