Le parole al miele di Boccia e la danza di Kerry Kennedy Tra gli stand spunta Batman
Quando il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia prende la parola, all’una e mezza del pomeriggio e a più di due ore dall’inizio della relazione di Vacchi, la prima fila delle autorità è ancora al completo. Ci sono il sindaco Virginio Merola, il vescovo Matteo Zuppi, i ministri Gian Luca Galletti e Giuliano Poletti (nel pomeriggio anche Valeria Fedeli), industriali di peso come l’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, Gaetano Maccaferri e Maurizio Marchesini. Ma dietro, la gran parte delle sedie è vuota e ad ascoltare il numero uno di viale dell’Astronomia sono probabilmente meno della metà dei 2.800 che erano presenti nelle prime battute.
Un’immagine simbolica di un rapporto, quello tra Boccia e la territoriale che aveva sostenuto proprio Vacchi come sfidante, che per mesi ha stentato a decollare. Anche se i diretti interessati hanno sempre smentito, molti ricordano come il presidente di Confindustria fosse assente l’anno scorso, quando si celebrò l’ultima edizione di Farete nella storia di Unindustria.
Anche se, una volta sul palco, è proprio Boccia a invitare chi è rimasto ad alzarsi per «un applauso di gratitudine e riconoscenza ad Alberto Vacchi per il lavoro che ha realizzato». E a margine, lo stesso leader Confindustria nazionale rivolge ha parole di miele per l’aggregazione delle territoriali di Bologna, Modena e Ferrara: «È in linea con la riforma Pesenti ed è un bellissimo modo di essere e fare sistema — sottolinea Boccia —. Questa è una Regione che può dare tanto al Paese e che sta dando tanto».
Sul parco, prima del presidente di Confindustria che ha concluso l’assemblea, hanno parlato anche Rodolfo Fracassi, co-fondatore e ad di MainStreet partners, l’economista Noreena Hertz e Kerry Kennedy, presidente del Kennedy Center for Justice and Human Right, che ha tenuto un discorso sulla responsabilità sociale d’impresa.
«L’investimento in diritti umani non viene effettuato solo perché è moralmente giusto farlo, ma anche perché le violazioni dei diritti umani sono pericoli che rappresentano elementi fondamentali nella gestione e nel rischio degli investimenti», le parole dell’attivista, che poi ha invitato l’intera platea autorità — comprese — a impegnarsi nella danza della pioggia.
Intanto, nei padiglioni, la gara delle aziende per attirare visitatori: emergere tra mille stand non è facile e la concorrenza è spietata. C’è chi punta sul proprio core business: la fila davanti alle macchinette del gelato di Carpigiani è sempre lunghissima, così come quella davanti a Tecnosistemi e al suo simulatore, che serve alle aziende per far «vedere» i loro prodotti in maniera virtuale.
Nello stand di Campa Mutua Sanitaria Integrativa è possibile farsi scattare una polaroid, in borghese o in tenuta da lavoro. Ad approfittarne sono Batman, Catwoman e un uomo sui trampoli, che fanno pubblicità ad altre aziende. Poco più in là, un vascello di pirati con tanto di albero e bandiera col teschio è la sede di Horizon Studio, realtà di video produttori.
E Sipla srl, che produce macchine automatiche per imballaggi, ha portato un biliardino preso d’assalto dai bambini. E oggi si ricomincia per la giornata conclusiva