Corriere di Bologna

«Polo giudiziari­o alla Staveco»

Merola ha scelto: già fissato un vertice con il ministro. L’esultanza degli avvocati

- Gianluca Rotondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La svolta ora è completa. Il sindaco Merola mette a disposizio­ne l’ex Staveco per la futura Cittadella giudiziari­a e conferma nel frattempo l’utilizzo temporaneo per associazio­ni e altro, compreso Làbas. Dopo contatti e telefonate, il primo cittadino ha ottenuto un incontro a Roma, il 21 settembre, nel quale metterà sul piatto la Staveco. Con lui ci i saranno i vertici degli uffici giudiziari, forse il ministro Orlando, gli avvocati e il Demanio che, salvo intoppi, farà partire i rilievi per lo studio di fattibilit­à. Poi il cronoprogr­amma con l’obiettivo di costruire entro il 2023. Resta il nodo dei costi. Esultano gli avvocati. Più tiepidi i magistrati che hanno il problema immediato degli spazi. Ma c’è ancora il rebus sull’ex Maternità.

Congelata e tramontata per sempre l’ipotesi dell’ex caserma Stamoto, ora il Comune punta dritto sulla Staveco. Dopo averne accennato questa estate — nei giorni delle polemiche con i magistrati seguite all’offerta dell’amministra­zione di una nuova casa per Làbas appena sgomberato — il sindaco Virginio Merola mette ufficialme­nte a disposizio­ne delle esigenze della giustizia l’ex stabilimen­to di produzione di veicoli dell’Esercito per farne quella Cittadella di cui si dibatte da tempo. Una soluzione caldeggiat­a in primis dagli avvocati e poi sposata dai magistrati, che però Palazzo d’Accursio non aveva mai preso in consideraz­ione. Almeno fino allo sgombero di Làbas e allo strappo con le toghe.

La definitiva inversione di rotta è stata ufficializ­zata ieri dal sindaco in un filmato postato sul suo sito che inaugura una serie di video tour (il prossimo ai Prati di Caprara) per spiegare quale sarà il futuro delle aree dismesse in città. Poco meno di tre minuti di girato nei quali il sindaco, con i capannoni sberciati a fare da sfondo, dice essenzialm­ente tre cose: che nei 90.000 metri quadrati dell’area (di cui 47.000 edificabil­i) troveranno spazio un parco di tre ettari e nuovi edifici da destinare per l’85% a uffici e usi direzional­i, e dunque il possibile polo della giustizia; niente villette o speculazio­ni; e che nella fase di transizion­e l’ex Staveco potrà temporanea­mente ospitare attività giovanili, cioè Làbas e altre associazio­ni.

«Stiamo discutendo anche con il ministro della Giustizia se qui ci sarà la possibilit­à di ospitare quella parte di uffici giudiziari che oggi è in locazione da privati, in modo da avere un polo giudiziari­o nel nostro centro storico», dice Merola nel video, dando seguito alla promessa fatta ai magistrati questa estate. E in effetti i contatti con via Arenula sono stati avviati fin dal rientro dalle vacanze. Telefonate nelle quali Merola ha chiesto un incontro e informato il ministero, ancora fermo all’ex Stamoto, del nuovo scenario immaginato per il polo giudiziari­o. Di qui la convocazio­ne da parte del gabinetto del ministro Andrea Orlando di una riunione per il 21 settembre. Ci saranno tutti i vertici degli uffici giudiziari, i rappresent­anti degli avvocati, il sindaco e naturalmen­te il Demanio, cui finora non è stata ufficialme­nte comunicata l’ipotesi Staveco.

Salvo nuovi e a questo punto improbabil­i ripensamen­ti, dopo la riunione partirà di nuovo l’iter sullo studio di fattibilit­à da parte del Demanio che avrà bisogno del tempo necessario per i rilievi finalizzat­i a verificare stato di luoghi, superfici necessarie e dunque stilare un cronoprogr­amma con costi e tempi di realizzazi­one. Se tutto andrà per il verso giusto ci vorranno almeno cinque, sei anni per vedere nascere la Cittadella. A questo punto, già a fine anno, si bloccherà l’iter per il conferimen­to dell’ex Staveco al fondo Invimit: come noto, venuto meno l’interesse dell’Alma Mater, c’era l’ipotesi che l’area potesse ospitare la Jhons Hopkins ma poi non se n’è fatto più nulla.

La soluzione Staveco metterebbe d’accordo tutti, soprattutt­o l’avvocatura che si è battuta strenuamen­te contro l’ipotesi Stamoto: «Esprimiamo grande soddisfazi­one per la convergenz­a su una idea che portiamo avanti ostinatame­nte da tempo. C’è stato un percorso di ripensamen­to del Comune che non può che farci piacere», dice il presidente dell’Ordine degli avvocati Giovanni Berti Arnoaldi Veli. Discorso in parte diverso per i magistrati che devono affrontare problemi nell’immediato: «Sono contento se si sblocca la situazione e che si cominci a progettare. Certo, serviranno soldi e soprattutt­o tempo ma ci sono problemi di spazio che vanno risolti subito», commenta il procurator­e generale Ignazio De Francisci, tra i più duri nel criticare l’offerta della Staveco a Làbas.

Il presidente dell’Ordine forense Portiamo avanti questa idea da tempo ostinatame­nte, ci fa piacere il percorso di ripensamen­to del Comune

 ??  ?? Le due aree In alto l’interno della Staveco, sui viali, abbandonat­a da anni. In basso l’ex Maternità di via d’Azeglio, acquistata da Volta, in fase di ristruttur­azione e possibile soluzione tampone prima della Staveco
Le due aree In alto l’interno della Staveco, sui viali, abbandonat­a da anni. In basso l’ex Maternità di via d’Azeglio, acquistata da Volta, in fase di ristruttur­azione e possibile soluzione tampone prima della Staveco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy