Corriere di Bologna

Làbas, appello del prefetto E spuntano nuovi spazi

Si tratta per il percorso, i manifestan­ti chiedono un luogo simbolico dove far festa dopo il corteo di domani E per la sede transitori­a del centro sociale, spuntano le ipotesi dell’ex Bastardini e di Vicolo Bolognetti

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’appello del prefetto affinché il corteo si svolga senza problemi e la trattativa sul percorso. Fervono i preparativ­i per la manifestaz­ione di Làbas. I manifestan­ti chiedono un posto da occupare simbolicam­ente, ma l’apertura è solo sul tragitto. Intanto spuntano l’ex Bastardini e vicolo Bolognetti in attesa di Staveco.

A 24 ore dalla manifestaz­ione «Riprendiam­oci Làbas», fervono le trattative sul percorso del corteo. Il collettivo, a cui la Questura ha negato di sfilare davanti all’ex caserma Masini come era stato richiesto, ha incassato un’apertura a rivedere il tragitto ma un netto «no» ad avere un posto da occupare simbolicam­ente in vista di un’assegnazio­ne transitori­a prima che la Staveco, promessa dal sindaco, sia pronta.

Ieri, con la mediazione del prefetto Matteo Piantedosi, che dopo lo sgombero si era detto pronto a negoziare per trovare una soluzione, negli uffici di via IV Novembre si sono incontrati un gruppo di attivisti e rappresent­anti di Comune, Questura, Prefettura e Municipale. Sul piatto ancora il tragitto della manifestaz­ione che partirà da piazza XX Settembre alle 15 e, passando per via Rizzoli Santo Stefano e Farini, dovrebbe arrizioni vare al parco 11 Settembre. Almeno questo è il percorso che la Questura ha inizialmen­te autorizzat­o, anche se ieri è arrivata la disponibil­ità a far terminare il corteo anche in una piazza del quartiere Santo Stefano dove Làbas farebbe poi una grande festa.

Il collettivo però tiene il punto sulla richiesta al Comune di assegnare una sede, anche transitori­a, nel quartiere Santo Stefano. All’indomani dello sgombero era stata avanzata richiesta al sindaco Virginio Merola di trovare un posto entro il 9 settembre, ribadita da un migliaio di persone che il 30 agosto si sono ritrovate in assemblea al Baraccano e sottoscrit­ta da Arci, Anpi, Cgil, Fiom. L’ultimatum scade domani ma per ora è arrivata l’offerta di uno spazio alla Staveco che però sarà disponibil­e non prima della prossima primavera o estate, vista l’inagibilit­à della struttura. Altre solu- non ci sarebbero. Ma ci sono due ipotesi su cui lavorare: l’ex ospedale dei Bastardini in via d’Azeglio, vuoto da anni e aperto occasional­mente per festival e mostre, e vicolo Bolognetti. Due ipotesi non troppo remote, su cui ci sarebbero timidi segnali di apertura.

Il collettivo vorrebbe che la manifestaz­ione di domani terminasse in uno dei due posti, o comunque in quella che poi potrebbe diventare la casa temporanea di Làbas, per fare una grande festa anche con un’occupazion­e simbolica. Ma il Comune, ha ribadito ieri in Prefettura, non accetta di concedere uno spazio, anche solo per una sera, prima di avviare un percorso amministra­tivo che porti a un’assegnazio­ne tramite bando o patto di collaboraz­ione. Neanche l’ipotesi che il corteo finisca alla Staveco è percorribi­le, perché la strattura è inagibile. Per il Comune il percorso è tracciato: l’ex Staveco quando sarà pronta e nel frattempo, forse, un percorso che possa indidvidua­re una sede transitori­a ma in una cornice di legalità.

Il braccio di ferro, dunque, resta. Di certo la manifestaz­ione di domani, anche se ancora non è chiaro dove, finirà con una grande festa. Gli attivisti hanno annunciato: «Sarà una straordina­ria giornata di democrazia, di gioia, di determinaz­ione. Chi pensa di poter infondere la paura non ci riuscirà perché quella piazza sarà accessibil­e a tutti». Poi l’invito: «Auspichiam­o di non trovarci in uno scenario militarizz­ato». Ma nonostante le dichiarazi­oni d’intenti le forze dell’ordine blinderann­o l’ex caserma Masini per evitare al corteo di avvicinars­i. Poi, a meno di cambiament­i dovuti alla trattativa ancora in corso, quando il corteo arriverà in via Guerrazzi da Strada Maggiore, troverà polizia e camionette a impedire la svolta a destra e dovrà continuare verso via Farini.

Ieri anche il prefetto Matteo Piantedosi si è detto «certo che prevarrà la ragionevol­ezza da tutte le parti. Ho letto che c’è un fronte istituzion­ale esteso rispetto al fatto di dare una composizio­ne a tutto ciò che è seguito allo sgombero e come Prefetto credo andrà trovata una soluzione che concili la legalità in tutte le sue declinazio­ni e l’aspirazion­e di questi ragazzi ad avere spazi di socialità, credo che si possa fare e sono fiducioso».

Piantedosi Andrà trovata una soluzione che concili la legalità e la volontà di questi ragazzi ad avere spazi di socialità, sono fiducioso Gli attivisti Sarà una giornata di gioia e democrazia Chi pensa di poter infondere la paura non ci riuscirà, speriamo che la città non sia blindata

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