Làbas, appello del prefetto E spuntano nuovi spazi
Si tratta per il percorso, i manifestanti chiedono un luogo simbolico dove far festa dopo il corteo di domani E per la sede transitoria del centro sociale, spuntano le ipotesi dell’ex Bastardini e di Vicolo Bolognetti
L’appello del prefetto affinché il corteo si svolga senza problemi e la trattativa sul percorso. Fervono i preparativi per la manifestazione di Làbas. I manifestanti chiedono un posto da occupare simbolicamente, ma l’apertura è solo sul tragitto. Intanto spuntano l’ex Bastardini e vicolo Bolognetti in attesa di Staveco.
A 24 ore dalla manifestazione «Riprendiamoci Làbas», fervono le trattative sul percorso del corteo. Il collettivo, a cui la Questura ha negato di sfilare davanti all’ex caserma Masini come era stato richiesto, ha incassato un’apertura a rivedere il tragitto ma un netto «no» ad avere un posto da occupare simbolicamente in vista di un’assegnazione transitoria prima che la Staveco, promessa dal sindaco, sia pronta.
Ieri, con la mediazione del prefetto Matteo Piantedosi, che dopo lo sgombero si era detto pronto a negoziare per trovare una soluzione, negli uffici di via IV Novembre si sono incontrati un gruppo di attivisti e rappresentanti di Comune, Questura, Prefettura e Municipale. Sul piatto ancora il tragitto della manifestazione che partirà da piazza XX Settembre alle 15 e, passando per via Rizzoli Santo Stefano e Farini, dovrebbe arrizioni vare al parco 11 Settembre. Almeno questo è il percorso che la Questura ha inizialmente autorizzato, anche se ieri è arrivata la disponibilità a far terminare il corteo anche in una piazza del quartiere Santo Stefano dove Làbas farebbe poi una grande festa.
Il collettivo però tiene il punto sulla richiesta al Comune di assegnare una sede, anche transitoria, nel quartiere Santo Stefano. All’indomani dello sgombero era stata avanzata richiesta al sindaco Virginio Merola di trovare un posto entro il 9 settembre, ribadita da un migliaio di persone che il 30 agosto si sono ritrovate in assemblea al Baraccano e sottoscritta da Arci, Anpi, Cgil, Fiom. L’ultimatum scade domani ma per ora è arrivata l’offerta di uno spazio alla Staveco che però sarà disponibile non prima della prossima primavera o estate, vista l’inagibilità della struttura. Altre solu- non ci sarebbero. Ma ci sono due ipotesi su cui lavorare: l’ex ospedale dei Bastardini in via d’Azeglio, vuoto da anni e aperto occasionalmente per festival e mostre, e vicolo Bolognetti. Due ipotesi non troppo remote, su cui ci sarebbero timidi segnali di apertura.
Il collettivo vorrebbe che la manifestazione di domani terminasse in uno dei due posti, o comunque in quella che poi potrebbe diventare la casa temporanea di Làbas, per fare una grande festa anche con un’occupazione simbolica. Ma il Comune, ha ribadito ieri in Prefettura, non accetta di concedere uno spazio, anche solo per una sera, prima di avviare un percorso amministrativo che porti a un’assegnazione tramite bando o patto di collaborazione. Neanche l’ipotesi che il corteo finisca alla Staveco è percorribile, perché la strattura è inagibile. Per il Comune il percorso è tracciato: l’ex Staveco quando sarà pronta e nel frattempo, forse, un percorso che possa indidviduare una sede transitoria ma in una cornice di legalità.
Il braccio di ferro, dunque, resta. Di certo la manifestazione di domani, anche se ancora non è chiaro dove, finirà con una grande festa. Gli attivisti hanno annunciato: «Sarà una straordinaria giornata di democrazia, di gioia, di determinazione. Chi pensa di poter infondere la paura non ci riuscirà perché quella piazza sarà accessibile a tutti». Poi l’invito: «Auspichiamo di non trovarci in uno scenario militarizzato». Ma nonostante le dichiarazioni d’intenti le forze dell’ordine blinderanno l’ex caserma Masini per evitare al corteo di avvicinarsi. Poi, a meno di cambiamenti dovuti alla trattativa ancora in corso, quando il corteo arriverà in via Guerrazzi da Strada Maggiore, troverà polizia e camionette a impedire la svolta a destra e dovrà continuare verso via Farini.
Ieri anche il prefetto Matteo Piantedosi si è detto «certo che prevarrà la ragionevolezza da tutte le parti. Ho letto che c’è un fronte istituzionale esteso rispetto al fatto di dare una composizione a tutto ciò che è seguito allo sgombero e come Prefetto credo andrà trovata una soluzione che concili la legalità in tutte le sue declinazioni e l’aspirazione di questi ragazzi ad avere spazi di socialità, credo che si possa fare e sono fiducioso».
Piantedosi Andrà trovata una soluzione che concili la legalità e la volontà di questi ragazzi ad avere spazi di socialità, sono fiducioso Gli attivisti Sarà una giornata di gioia e democrazia Chi pensa di poter infondere la paura non ci riuscirà, speriamo che la città non sia blindata