Su Facebook il lutto dei fan «Chi difenderà la verità ora?»
Come per gli attori o per i musicisti, anche Carlo Caffarra aveva una pagina Facebook aperta da un gruppo di fedeli chiamata «Amici del card. Carlo Caffarra». La pagina, seguita da 1.600 persone, non era più aggiornata da fine giugno ma è tornata ad essere molto attiva mercoledì quando all’ora di pranzo è stata data la notizia della sua morte. «Il Signore lo ricompensi per le sue fatiche e per il suo coraggio», hanno scritto gli amministratori del gruppo nel darne l’annuncio. Lì per lì i primi commentatori non ci hanno voluto credere pensando a una bufala. Presto però si sono ricreduti e da quel momento la bacheca ha ospitato una trentina di post, un ultimo saluto virtuale per il cardinale. «Da oggi i cattolici sono più soli in città», scrive a freddo una signora. «I bolognesi ancora di più», aggiunge un altro. Tra chi si chiede le ragioni dell’improvviso decesso e chi vuole omaggiare Caffarra in latino, tra i fan social di Caffarra qualcuno si chiede anche «chi difenderà ora la verità».
In queste ultime ore la pagina sta ospitando una variegata rassegna stampa sulla sua morte, mentre in passato era molto concentrata sui temi cari al cardinale. Rilanciando anche diverse interviste e alcuni articoli pubblicati da Caffarra.it, un sito non ufficiale che per anni ha diffuso i testi dei documenti dell’arcivescovo emerito. Non mancano i video, come l’omelia di Caffarra in occasione della morte di Giacomo Biffi, file audio e molti articoli sulla famosa lettera dei quattro cardinali a papa Francesco (firmata dallo stesso Caffarra) del settembre dell’anno scorso che fece molto discutere, perché per la prima volta personaggi di primo piano della Chiesa cattolica mettevano in discussione le posizioni del Vaticano chiedendo di fare chiarezza sulla comunione ai divorziati e altre questioni morali. Il tutto riassunto in cinque domande che i seguaci del gruppo Facebook in più occasioni hanno mostrato di gradire.