Corriere di Bologna

Cup 2000, l’allarme della Cisl «È a rischio anche la pausa caffè»

Il pressing sul Comune dopo il «blocco del turn over»

- B . P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

I lavoratori di Cup2000 «si trovano a gestire i servizi in una situazione di assoluta emergenza», denuncia il sindacato della Fisascat-Cisl, tanto che ora rischiano di dover saltare il break per un caffè o per una sigaretta.

«È una pausa di dieci minuti su turni di otto ore», calcola il sindacalis­ta Alessandro Grosso, eppure anche questo poco tempo potrebbe servire all’azienda per via del blocco totale del turn over che ha «svuotato» il Cup. Per ora niente di ufficiale, «dobbiamo ancora parlarne», spiega Grossi. Ma il sindacato ha già ricevuto in tal senso alcuni precisi segnali e per questo ieri ha voluto informare la commission­e consiliare che in Comune si è riunita proprio per discutere dello stato di salute di Cup2000.

A intervenir­e per conto dell’azienda, partecipat­a dalla Regione e che si occupa del rapporto digitale tra le aziende sanitarie e i cittadini, il nuovo direttore generale Gianluca Mazzini, che ha assicurato consiglier­i comunali e lavoratori sul loro futuro: «Nessun posto verrà toccato e possibilme­nte verranno aumentati». Una «grande sfida», ammette Mazzini, che passerà dal nuovo piano industrial­e che verrà presentato nelle prossime settimane e dall’integrazio­ne con Lepida entro la fine dell’anno. Ma soprattutt­o da una forte razionaliz­zazione interna perché, secondo il direttore generale, è necessario «trasformar­e la società e le competenze del personale, affinché possano lavorare in un mondo che inequivoca­bilmente sta cambiando». Mazzini cita come esempio il fatto che alcuni servizi «stiano andando verso l’online». Oltre alle denunce dei sindacati, la seduta ha visto andare in scena anche la rabbia delle opposizion­i a Palazzo d’Accursio per l’assenza di un rappresent­ate di viale Aldo Moro. «Pesa come un macigno», le parole del capogruppo del M5S Massimo Bugani. «La Regione aveva l’obbligo morale e politico di venire da dare delle risposte», è l’attacco della capogruppo della Lega Nord Francesca Scarano. Poco sorpresi invece i sindacati. «La Regione non è presente oggi, ma non è presente in generale», punta il dito Gianluca Taddia della Filcams-Cgil.

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