Marposs, patto storico sull’integrativo Orario flessibile, più soldi e welfare
Primo accordo dal 1990 per la Fiom territoriale. Premi a chi risparmia energia
Possibilità di scegliere sulla durata del turno e parte del premio di risultato legata al consumo di acqua ed elettricità. Sul nuovo contratto integrativo aziendale quadriennale firmato in Marposs, ora, dovranno esprimersi gli oltre 800 dipendenti dello stabilimento di Bentivoglio, quasi tutti tecnici e ingegneri. La firma, tra sindacati e azienda, è arrivata nei giorni scorsi e si tratta del primo accordo dal 1990 in cui c’è stato l’ok della Fiom territoriale.
Tra i punti principali, quello che regola gli orari dei turni della mattina (dalle 6.30 alle 13.15) e del pomeriggio (dalle 13.15 alle 20): l’orario base è quello di sei ore e quarantacinque, pagate come se fossero sette e mezza, ma per chi lo vorrà ci sarà la possibilità di lavorare mezz’ora in più con la maggiorazione dello straordinario. Ogni anno il singolo dipendente potrà scegliere tra queste due possibilità. Un modo, notano dalla Fiom, per permettere ai turnisti di conciliare tempi di vita e di lavoro. Sempre con la stessa filosofia, è stato inserita la possibilità per i dipendenti di scegliere se utilizzare otto ore di permesso derivanti dalla soppressione della festività del 4 novembre o se lavorare.
La parte economica, secondo le stime dei metalmeccanici Cgil, può arrivare a valere fino a 4.000 euro all’anno e spetta anche a dipendenti a tempo determinato e lavoratori interinali. In parte si tratta di aumenti destinati al welfare aziendale, 50 euro in più di quelli previsti dal contratto, oltre a un aumento di 100 euro annuali nella sanità integrativa (di base sarebbero stati 156). In contanti il premio di qualità da 677 euro legato al mantenimento della certificazione.
Parte del premio di risultato (che può arrivare fino a 2.850 euro all’anno), invece, è legata a un indicatore chiamato Crei, consumo combinato delle risorse energetiche e idriche. In pratica, se il consumo idrico ed elettrico cala, il risparmio entra a far parte del premio e questa voce potrà portare ai dipendenti fino a 295 euro all’anno.
Soddisfatto il funzionario della Fiom Marco Colli: «È un accordo sindacale innovativo anche per quanto riguarda i parametri ambientali, fa prendere coscienza della necessità di salvaguardare l’ambiente non solo a parole, ma anche con comportamenti virtuosi da parte dei lavoratori».
La firma arriva in una fase di espansione della storica società bolognese fondata nel 1952 da Mario Possati, che produce sistemi di controllo di precisione e pur avendo il quartier generale a Bologna esporta il 94% della sua produzione. Di appena due mesi fa è l’acquisizione dell’udinese Aeroel Srl, mentre la novembre dello scorso anno erano state annunciate altre operazioni: le emiliane Tecna e Ttv, la parigina Bpma e una joint venture in Cina.