Tentazione Palacio
Prove generali per Donadoni, salgono le quotazioni del Trenza In amichevole il Bologna ha vinto 8-0 contro il Sasso Marconi, Destro in difficoltà
In casa Bologna c’è una tentazione di nome Rodrigo Palacio. L’argentino arrivato a metà agosto sta scaldando i motori e, dopo gli otto minuti più recupero giocati alla prima di campionato contro il Torino, potrebbe essere arrivato il suo momento: la sosta gli ha fatto bene, gli ha permesso di lavorare con la squadra e di mettere più minuti nelle gambe, al punto che Donadoni sta seriamente pensando ad un suo impiego contro il Napoli.
Dopo un’estate quasi intera passata ad allenarsi da solo con un preparatore atletico, quasi un mese di lavoro con la squadra ha elevato la sua reattività e ora il tecnico rossoblù — che non perde mai occasione di elogiarlo pubblicamente per il suo atteggiamento nei confronti della causa — ha deciso di gettarlo nella mischia: succederà senza dubbio a gara in corso, ma a sorpresa non è detto che non accada già dal primo minuto.
A Benevento, visti i cambi obbligati a causa degli infortuni, Donadoni non ha potuto schierarlo ma si è ritrovato di fianco quasi un vice in occasione del cooling break, pronto a spronare la squadra e a fare la chioccia nei confronti dei compagni più giovani: Palacio si è inserito bene nel gruppo e anche per questo sta guadagnando spazio e considerazione.
Nella partitella di ieri contro il Sasso Marconi (squadra di serie D) Donadoni ha schierato l’ex interista nella ripresa alle spalle di Destro, riproponendo quel 4-2-3-1 abortito dopo la disastrosa notte di Coppa Italia contro il Cittadella: Palacio ha cercato il dialogo con i compagni, ha mostrato lampi di tecnica cristallina e, finché la gamba ha tenuto, giocate preziose. Nessun gol, al pari del compagno di attacco Destro, rispetto al quale però è parso decisamente più vivace e voglioso. Pomeriggio no per il numero 10, che ha sbagliato un paio di clamorose occasioni ed è apparso abbastanza in difficoltà.
E allora attenzione anche ad un’ipotesi con Palacio centravanti nel 4-3-3 affiancato da Verdi e Di Francesco, magari da sperimentare nell’odierna seduta a porte chiuse: una suggestione, al momento, per un Donadoni che contro il Sasso Marconi ha mischiato abbastanza le carte. Un 4-3-3 nel primo tempo, con Crisetig in regia e con Verdi e Di Francesco a supporto di Petkovic per un 5-0 contro le seconde linee del Sasso: due reti per Verdi e tripletta per Petkovic, mentre la difesa con Helander al fianco di Maietta (un indizio per domenica, con lo svedese serio contender di De Maio per un posto da titolare) ha ballato un po’ sui piazzati in avvio, prima di assestarsi.
Nella ripresa, come detto, spazio al 4-2-3-1 contro i titolari del Sasso Marconi e tre reti: la prima, firmata a metà dal Primavera Pirreca e da un difensore avversario, l’ha generata proprio Palacio con una sua accelerazione sulla destra. Poli e Pulgar, i due mediani dell’assetto scelto da Donadoni, hanno poi firmato le reti dell’8-0 finale che ha mostrato ancora una volta un Krejci lontano dalla miglior condizione, mentre Taider e Gonzalez al rientro dalle nazionali si sono allenati a parte: segnali ed indizi su cui Donadoni dovrà riflettere in vista della sfida impossibile al Napoli di Sarri.
Di certo, in una notte che si preannuncia calcisticamente tempestosa, affidarsi alla classe e all’esperienza di un vecchio capitano che ha solcato mille mari come Palacio potrebbe rappresentare una felice intuizione: resta da capire come svilupparla, dato che il Napoli sembra l’avversario meno indicato per presentarsi con un 4-2-3-1 quasi puro, ma il Trenza ora è pronto.