Corriere di Bologna

Dehon, cambio di direzione ma con nomi classici

Guido Ferrarini, che ha «retto» il teatro per 30 anni, passa ora il testimone al figlio Piero

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il Dehon cambia direzione, aumenta i titoli in cartellone, mantenendo una varietà d’offerta con spettacoli classici e d’oggi. In realtà le redini del teatro di via Libia restano in famiglia: Guido Ferrarini, il mattatore che ne ha retto le sorti per trenta anni, diventa presidente della cooperativ­a Teatro Aperto e affida la direzione artistica al figlio Piero, che già da tempo firma le novità della sala. Tre titoli in produzione, molte ospitalità, una residenza dell’onnipresen­te Fantateatr­o che propone vari programmi per i più piccoli e non solo, una ripresa della Storia a teatro di Marco Poli, spettacoli dialettali il martedì e il mercoledì in autunno, una rassegna dedicata alle «Diverse abilità in scena» e una nuova produzione per il 2018 con la Casa dei risvegli Luca De Nigris costituisc­ono un menu ricco e articolato, che si apre a una decina di paesi vicini con «Palcosceni­ci metropolit­ani» e alle scuole.

Presidente e direttore vantano uno spazio aperto 16-20 ore al giorno per 200 giorni, con matinée per i ragazzi, incontri e laboratori il pomeriggio, spettacoli la sera, in stretta relazione con il quartiere. Così che chiedono un aumento di finanziame­nto al Comune, che per bocca dell’assessora Gambarelli loda l’attivismo dello spazio, ricordando che i numeri devono sempre essere associati alla qualità.

La stagione inizia il 28 settembre col sequel di un successo degli anni scorsi, Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2 – Il ritorno di Rosario Galli, una produzione Teatro Aperto con la regia di Guido Ferrarini, quattro amici al tavolo da poker sorpresi dall’intrusione di una prostituta.

Sarà seguito, dal 6 all’8, da un tributo al Maestrone, Guccio, spettacolo-concerto sull’opera musicale del vicino di via Paolo Fabbri 43 firmato da Marco Morandi.

Il cartellone poi presenta, tra gli altri titoli, nomi di leoni agée come Paolo Hendel, Maurizo Micheli nel suo Mi voleva Strehler del 1978, Giobbe Covatta, Anna Mazzamurro, Dario Vergassola, Gianfranco Iannuzzo e Debora Caprioglio, Maria Grazia Ghetti, Gene Gnocchi, Grazia Scuccimarr­a, Enzo Decaro alle prese con Totò, Tullio Solenghi in cerca di Mozart.

A fine stagione la ripresa dello spettacolo su Edith Piaf di Piero Ferrarini e il primo atto di una serie dedicata alla storia recente. Saranno tre spettacoli: il primo, quest’anno, sull’arma dei Carabinier­i; il secondo, prossimame­nte, sul boom economico e l’ultimo su Craxi e la fine della Prima Repubblica. Varie le forme di abbonament­o. Info: www.teatrodeho­n.it.

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In scena Maurizo Micheli nel suo «Mi voleva Strehler» del 1978

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