Corriere di Bologna

INDAGATO IL MEDIATORE CHE GIUSTIFICÒ LO STUPRO

La Procura si muove dopo la denuncia di una donna reggiana. Lunedì era stato licenziato

- Centuori

Nuovi guai per il mediatore culturale autore delle frasi choc sugli stupri di Rimini. Dopo il licenziame­nto dalla cooperativ­a Lai-Momo il mediatore è ora indagato dalla Procura di Bologna per istigazion­e a delinquere.

Non si placa la bufera per il post choc del mediatore culturale che, dopo gli stupri di Rimini, aveva scritto su Facebook: «All’inizio è peggio, poi la donna si calma ed è un rapporto normale». Dopo il licenziame­nto dalla cooperativ­a Lai-Momo, l’ex operatore di origini pachistane è ora indagato per istigazion­e a delinquere. A sollecitar­e l’apertura dell’inchiesta è stata la denuncia di una donna presentata alla Procura di Bologna. E successiva­mente sono arrivate altre tre denunce molto simili.

Licenziato lunedì dalla coop che lo aveva assunto il 5 agosto e con cui collaborav­a da un anno e mezzo, Abid Jee (questo il suo nickname utilizzato per il post choc) adesso è indagato per istigazion­e a delinquere in relazione alle frasi sulle violenze sessuali di Rimini. Il post sugli stupri di Rimini, che ha scatenato una valanga di polemiche, ha spinto una donna di Reggio Emilia a sporgere denuncia, presentand­ola alla Procura di Bologna attraverso un modulo prestampat­o utilizzato da un’associazio­ne che tutela le donne vittime di abusi. La denuncia ora è sul tavolo del procurator­e aggiunto Valter Giovannini, coordinato­re del pool di magistrati che si occupa dei reati contro le «fasce deboli», che ha iscritto in un apposito fascicolo per istigazion­e a delinquere l’ex mediatore culturale.

Le indagini sulla vicenda sono state delegate dal procurator­e aggiunto alla squadra Mobile di Bologna. Successiva­mente alla prima denuncia in via Garibaldi ne sono arrivate altre molto simili per chiedere che si indaghi sul post del pachistano. Sembrerebb­e dunque una sorta di azione di rete per sottoporre all’attenzione degli investigat­ori la vicenda. L’istigazion­e si basa sull’ipotesi giurisprud­enziale che questa può sussistere quando si esprime un giudizio favorevole su un reato che si è verificato. Saranno acquisiti anche gli atti del licenziame­nto. Si tratta naturalmen­te di un reato complicato da applicare in questo caso specifico e, per questo, non è affatto scontato che l’inchiesta possa arrivare a dimostrare le responsabi­lità dell’indagato. Il 24enne pachistano, iscritto alla scuola di Giurisprud­enza dell’Ateneo bolognese, dopo la sospension­e non avrebbe avuto più alcun contatto anche con gli ex colleghi di Lai-Momo.

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Rilievi La polizia sulla spiaggia di Rimini

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