«Noi ingenui, puniti troppo da errori banali»
Donadoni: «Con questo atteggiamento faremo buone gare e raccoglieremo i risultati»
Come può sentirsi un allenatore che incarta la partita al collega e perde 0-3 in casa? Citare Oronzo Canà sarebbe inelegante e allora meglio limitarsi a dire che la serata di Donadoni non deve essere stata di quelle particolarmente gioiose. Perché il 4-2-3-1 che aveva generato orde di webeti pronti a impallinarlo, era riuscito nel suo intento: inceppare gli ingranaggi oliatissimi del Napoli per oltre un’ora, mostrando il Bologna più bello da diverso tempo a questa parte. Poi, l’erroraccio di un singolo, un altro a seguire, i soliti limiti mentali e la conferma che da certi elementi in primis Maietta in difesa – la squadra proprio non può derogare. Ci si sono messi anche gli acciacchi fisici a far saltare il piano-partita, quasi perfetto per tre quarti della sfida al Napoli schiacciasassi al netto del punteggio finale. L’analisi del tecnico rossoblù, infatti, parte proprio da uno 0-3 che non riflette affatto ciò che si è visto sul campo: «Abbiamo fatto settanta minuti molto bene, poi errori individuali ci hanno fatto chiudere con un risultato pesante». Troppo pesante, per certi versi perfino più amaro dell’1-7 della passata stagione perché quello era stato un Bologna nullo, quasi sbruffone sul piano dell’atteggiamento e giustamente annichilito. La squadra di ieri sera invece ha combattuto, uscendo accolta da calorosi e meritati applausi a fine primo tempo, arenandosi poi sulla distrazione di Masina e sulla sceneggiata con annessa palla persa da lì a poco di Pulgar. Applausi al 45’, fischi invece al 73’ per Destro al momento della sostituzione. «Sono insignificanti», ribatte secco il tecnico. Che poi elogia la partita di Rodrigo Palacio, la scelta della vigilia che aveva causato molti timori per un 42-3-1 che pareva sbilanciato e invece è stato tatticamente perfetto: «Palacio ha giocato un’ottima partita e sono soddisfatto. I moduli a volte lasciano il tempo che trovano, conta l’interpretazione dei ragazzi in campo e la squadra ha avuto una grande compattezza. So bene come funzionano le cose: magari parti con un modulo sbagliato, poi vinci e sei un genio. Non accade e finisci in discussione: sono vaccinato». Difficile contestargli quella scelta, visto l’andamento della partita. E infatti il tecnico è positivo nella sua analisi: «La squadra mi è piaciuta e dobbiamo prendere ciò che abbiamo mostrato di buono. Per settanta minuti abbiamo tenuto testa al Napoli, creando occasioni importanti: non è da tutti». E allora, nonostante il ko e l’amarezza per una mossa che aveva pagato ma non ha portato punti, Donadoni pensa già al futuro: «Dobbiamo essere bravi a cogliere gli aspetti positivi di questa serata e non dobbiamo farci impressionare dallo 0-3 finale. Il Napoli è una grande squadra con tanti campioni e ha sofferto: se abbiamo questo atteggiamento in campo, le altre contro di noi faranno fatica. Ora si tratta di lavorare ancora di più e toglierci di dosso certe ingenuità che probabilmente sono anche facili da levare essendo banali, per poi ripartire». C’è davvero da mangiarsi le mani per come è finita, ma a settembre una sconfitta così ti dà anche segnali positivi in chiave futura: di fronte non ci sarà sempre il Napoli che viaggia a tre gol a partita, anche quando non convince. L’importante è che non resti una recita fine a se stessa.
Il Napoli è una grande squadra e ha sofferto Il modulo? Conta come giochiamo, se vinci sei un genio altrimenti...
Palacio ha giocato un’ottima partita, sono soddisfatto E in campo la squadra è stata compatta