Corriere di Bologna

Ricatto o risorsa? In Consiglio il Pd si divide

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Pd in ordine sparso in Consiglio comunale su Làbas dopo il corteo di sabato. «Dopo la presa della Bastiglia ci aspetta il terrore?», si domanda Piergiorgi­o Licciardel­lo, candidato alla segreteria del Pd, citando l’attore Alessandro Bergonzoni . Se il Comune non cederà al «ricatto» del collettivo, continua, «verremo ridotti al silenzio?». Dopodiché il consiglier­e comunale per protesta decide di concludere il suo intervento restando muto per qualche secondo in rappresent­anza del «silenzio delle centinaia di associazio­ni che svolgono attività socialment­e utili e si mettono in fila per avere spazi e sostegno». «Qualcuno oggi agita il terrore perchè forse in realtà vorrebbe la restaurazi­one...», gli replica il compagno di banco Andrea Colombo. Il futuro del centro sociale fa litigare anche la renziana Raffaella Santi Casali e Federico Martelloni di Coalizione civica. «La vedo molto nervosa», dice quest’ultimo alla democratic­a, che risponde piccata: «Affermazio­ne sessista». A provocare la maggioranz­a anche i civici di Insieme Bologna, che chiamano in causa Cgil, Arci e Anpi che hanno nei giorni scorsi espresso solidariet­à con Làbas. «Che occupino le loro proprietà, in nome della coerenza immagino non ci sarebbero sgomberi», attacca il capogruppo Gian Marco De Biase. Mentre il suo collega Giulio Venturi se la prende con l’assessore Matteo Lepore dopo i suoi apprezzame­nti per il corteo di sabato. «Capisco — dice — che i centri sociali per qualcuno rappresent­ino una fucina inesauribi­le di voti».

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