Sanità privata, un business da 200 milioni Grazie a chi viene da fuori
Un pezzo di economia che vale più di 200 milioni all’anno, in aumento. E un numero di dimissioni in crescita, spinto soprattutto dai pazienti che arrivano da fuori regione. Mentre i medici continuano a diminuire. Sono alcune delle dinamiche che emergono dal sesto bilancio sociale presentato dall’Aiop provinciale, l’associazione degli ospedali privati di Bologna.
Nel 2016 il valore della produzione delle tredici aziende del comparto ha superato quota 204 milioni, in aumento di circa due milioni rispetto al 2015. Il numero di dimissioni nel 2015, ultimo anno per cui sono disponibili dati, è arrivato a 41.451 pazienti, quasi 3.000 in più del 2014 e in controtendenza rispetto a quanto fatto dalle strutture pubbliche, che sono passate da 151.156 a 146.607 dimissioni.
Pesa, l’incidenza chi arriva da fuori regione: il 42,8% dei dimessi dagli ospedali privati, in pratica quattro su dieci, risiede fuori dall’Emilia-Romagna. Mentre cala in modo drastico il numero dei medici nel personale occupato: tra dipendenti e non dipendenti, i dottori sono scesi a 1.074 nel 2016, quando nel 2013 erano 1.543. Il personale, invece, è rimasto più o meno invariato: 2.574 tra dipendenti (il 49%) e non dipendenti, in aumento il personale non medico. Il calo dei medici è dovuto a diversi fattori: «C’è un tendenza alla fidelizzazione dei professionisti, con i quali si costruiscono rapporti più solidi», spiega Marco Caputo, manager di Bdo Italia, la società che ha lavorato al bilancio sociale. Insomma, meno collaboratori ma più presenti in ospedale. Ci sono però anche elementi di allarme: «Stiamo assistendo a livello nazionale a un impoverimento gravissimo del numero dei medici, legato all’introduzione del numero chiuso nelle università e nelle scuole di specialità, per cui esce ogni anno un numero di specialisti che è insufficiente per rimpiazzare i professionisti che invece escono dalla fase lavorativa», spiega il presidente dell’Aiop provinciale Averardo Orta a margine della presentazione, a cui hanno preso parte anche la direttrice generale dell’Ausl Chiara Gibertoni e l’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo.