Twinings compra l’aceto balsamico Coldiretti: «Non sia un esproprio»
Associated British Food rileva Acetum: «Attrattivi per gli stranieri»
Un terzo dell’aceto balsamico di Modena diventa inglese. La Associated British Foods, colosso britannico dell’alimentare, ha comprato Acetum, realtà con base a Cavezzo che, da sola, produce 30 milioni di litri all’anno del prodotto Igp sui 94 milioni totali. Il valore dell’operazione non è stato resto noto, ma si parla di circa 300 milioni spesi da Abf, che in Italia è nota soprattutto per il marchio del tè Twinings, i negozi Primark e Ab Mauri, per rilevare l’intera società. La cessione ha messo in allarme Coldiretti regionale: «Ci auguriamo che il cambiamento di proprietà da mani italiane a mani estere non significhi lo spostamento delle fonti di approvvigionamento della materia prima a danno dei coltivatori dell’Emilia-Romagna», commenta il presidente regionale dell’associazione Mauro Tonello.
La paura, per gli agricoltori, è che il nuovo proprietario sfrutti il disciplinare voluto dall’Ue, che ammette l’utilizzo di mosti da tutto il mondo. Cesare Mazzetti, presidente della società rimasto al comando anche dopo il passaggio di proprietà da Clessidra (a cui aveva venduto due anni fa l’80% delle quote) a Abf, esclude l’ipotesi: «Non c’è nessuno dei produttori italiani che stia comprando vino straniero perché non c’è interesse a comprarlo. Noi siamo produttori di aceto e lo facciamo con vini soprattutto italiani, abbiamo una selezione delle materie prime che è sempre stata la più avanzata».
Per Mazzetti, l’acquisizione da parte della multinazionale britannica, che conta 130.000 dipendenti in 50 Paesi e un fatturato di 13,4 miliardi di sterline, è un fatto positivo: «Dimostra l’attrattività per i capitali stranieri delle nostre bontà, che non possono essere spostate, e questa è garanzia di lavoro e di sviluppo». Critica sull’operazione anche Sinistra italiana: «Il nostro capitalismo è in grado solo di vendere e svendere, anche quando si tratta di un patrimonio che appartiene a tutti, come la cultura alimentare», attacca il deputato Giovanni Paglia. «Se ci fosse stata un’industria italiana attenta, interessata e con capacità finanziarie necessa- rie, l’avremmo considerata ben volentieri — replica Mazzetti —. In realtà ci sono stati molti interessamenti dall’estero che hanno portato a questa scelta». Insieme all’attuale presidente, restano a dirigere l’azienda anche il direttore Marco Bombarda e il manager Andrea Guidi. Nel 2016 Acetum, che conta 150 dipendenti, ha ottenuto un fatturato di 103 milioni, per l’85% dall’aceto balsamico.