Corriere di Bologna

Twinings compra l’aceto balsamico Coldiretti: «Non sia un esproprio»

Associated British Food rileva Acetum: «Attrattivi per gli stranieri»

- di Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un terzo dell’aceto balsamico di Modena diventa inglese. La Associated British Foods, colosso britannico dell’alimentare, ha comprato Acetum, realtà con base a Cavezzo che, da sola, produce 30 milioni di litri all’anno del prodotto Igp sui 94 milioni totali. Il valore dell’operazione non è stato resto noto, ma si parla di circa 300 milioni spesi da Abf, che in Italia è nota soprattutt­o per il marchio del tè Twinings, i negozi Primark e Ab Mauri, per rilevare l’intera società. La cessione ha messo in allarme Coldiretti regionale: «Ci auguriamo che il cambiament­o di proprietà da mani italiane a mani estere non significhi lo spostament­o delle fonti di approvvigi­onamento della materia prima a danno dei coltivator­i dell’Emilia-Romagna», commenta il presidente regionale dell’associazio­ne Mauro Tonello.

La paura, per gli agricoltor­i, è che il nuovo proprietar­io sfrutti il disciplina­re voluto dall’Ue, che ammette l’utilizzo di mosti da tutto il mondo. Cesare Mazzetti, presidente della società rimasto al comando anche dopo il passaggio di proprietà da Clessidra (a cui aveva venduto due anni fa l’80% delle quote) a Abf, esclude l’ipotesi: «Non c’è nessuno dei produttori italiani che stia comprando vino straniero perché non c’è interesse a comprarlo. Noi siamo produttori di aceto e lo facciamo con vini soprattutt­o italiani, abbiamo una selezione delle materie prime che è sempre stata la più avanzata».

Per Mazzetti, l’acquisizio­ne da parte della multinazio­nale britannica, che conta 130.000 dipendenti in 50 Paesi e un fatturato di 13,4 miliardi di sterline, è un fatto positivo: «Dimostra l’attrattivi­tà per i capitali stranieri delle nostre bontà, che non possono essere spostate, e questa è garanzia di lavoro e di sviluppo». Critica sull’operazione anche Sinistra italiana: «Il nostro capitalism­o è in grado solo di vendere e svendere, anche quando si tratta di un patrimonio che appartiene a tutti, come la cultura alimentare», attacca il deputato Giovanni Paglia. «Se ci fosse stata un’industria italiana attenta, interessat­a e con capacità finanziari­e necessa- rie, l’avremmo considerat­a ben volentieri — replica Mazzetti —. In realtà ci sono stati molti interessam­enti dall’estero che hanno portato a questa scelta». Insieme all’attuale presidente, restano a dirigere l’azienda anche il direttore Marco Bombarda e il manager Andrea Guidi. Nel 2016 Acetum, che conta 150 dipendenti, ha ottenuto un fatturato di 103 milioni, per l’85% dall’aceto balsamico.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy