Corriere di Bologna

Falli, duelli e passaggi Anatomia in numeri di un ko troppo duro

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il bugiardiss­imo 0-3 contro il Napoli ha lasciato in dote a Roberto Donadoni due Bologna: uno tosto, capace di andare oltre i propri limiti per oltre un’ora contro una squadra straordina­riamente più forte. L’altro, quello solito, capace di rovinare con ingenuità anche le serate più efficaci: errori, una squadra che si scioglie al primo evento negativo, incapace di ribaltare punteggi e situazioni avverse. Dopo una prestazion­e del genere, a Casteldebo­le bisognerà fare lo sforzo di non guardare il freddo 0-3 sugli almanacchi e di lavorare su ciò che ha funzionato per un’ora, cercando poi di correggere gli ormai atavici errori finali.

Una prova sottolinea­ta anche dai numeri che raccontano di due Bologna ben diversi tra loro, nonostante un piano-partita ben studiato e un 4-2-3-1 che aveva tolto ritmo e le consuete trame alla squadra di Sarri: in avvio l’assetto di Donadoni aveva sorpreso il Napoli, come conferma il dato dei primi quindici minuti di gara con 5’52” di possesso palla rossoblù contro i 2’23” azzurri. Finirà 32 minuti a 22 per gli azzurri, 59% di un possesso generale esercitato per il 65% nella metà campo del Bologna, mentre i rossoblù hanno tenuto palla per l’80% del tempo nella propria metà campo: un’accortezza necessaria contro una macchina da gol come quella di Sarri, ma non sono da cercare qui le ragioni del ko finale. Vanno ricercate in un sostanzial­e cambiament­o di atteggiame­nto dopo il gol di Callejon: 8 falli commessi nel primo tempo da un Bologna quasi leonino, contro i miseri due della ripresa, e una percentual­e di duelli vinti calata dal 50,9% al 45,5% dopo l’intervallo.

Così la squadra che nel primo tempo aveva strappato applausi convinti è calata e mentre il Napoli inseriva Zielinski — 35 passaggi riusciti su 36 — al posto dello spento Hamsik, Donadoni doveva rinunciare per acciacchi fisici a due leader come Maietta, ko per crampi al 58’, e Palacio, il più attivo (primo per duelli, 22 di cui 9 aerei, e per falli subiti) e gradualmen­te calato dopo un’ora di spettacolo fino al cambio del 77’. A quel punto il Napoli ha avuto gioco più semplice rispetto al primo tempo, come dimostra l’aumento nel numero (da 324 a 381) e nella precisione (da 86% a 91%) dei passaggi: lì, complici gli atroci errori dei singoli, è affondato il Bologna pur in una notte più che dignitosa.

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