Corriere di Bologna

I talenti di Riondino in un incontro alla Casa dei Pensieri

- P. D. D. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha lavorato per una decina d’anni alla Biblioteca Nazionale di Firenze ma sul palco, dello Zelig di Milano, ha debuttato a 25 anni nel 1975. Negli anni David Riondino è poi arrivato a esplorare quasi tutte le forme di comunicazi­one. Come racconterà questa sera alle ore 21, nell’incontro organizzat­o dalla Casa dei pensieri alla Festa dell’Unità del Parco Nord, nello spazio Libreria, a colloquio con Silvia Parma. Oltre alla musica, Riondino, toscano classe 1952, è stato anche verseggiat­ore satirico per riviste storiche come «Tango», «Il Male», «Cuore» e «Comix». Passando anche per il cinema con «Kamikazen» con Paolo Rossi, «Cavalli si nasce», esordio cinematogr­afico del disegnator­e Sergio Staino, e in proprio con la regia di «Cuba Libre», realizzato in collaboraz­ione con la scuola di cinema dell’Avana. In tv ha partecipat­o a trasmissio­ni come «Lupo solitario» e «L’araba fenice», fino al personaggi­o che più gli ha dato popolarità presso il grande pubblico, il cantautore brasiliano Joao Mesquinho inventato per il «Costanzo Show». Il tono picaresco con cui Riondino ha affrontato anche altre avventure, dai recital alla radio, conferma il suo modo di intendere il teatro come una continua e incessante commistion­e di generi fra poesia, satira, testi classici e musica dal vivo, eseguita anche con i prediletti complessi bandistici e con strumentis­ti jazz o classici. Una trasversal­ità confermata anche da una sua definizion­e dell’intellettu­ale. Per Riondino «una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformar­e la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimenta­le del comunicare».

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