Come si stabilisce quali sono i cancerogeni?
Chi decide cos’è cancerogeno? Ogni sospetto agente fisico, chimico o biologico è oggetto di numerose ricerche scientifiche, per valutarne la capacità di danneggiare il Dna, di alterare le cellule in provetta, di causare il cancro nei topi. Ai dati di laboratorio si aggiungono quelli sugli esseri umani eventualmente esposti. Nel mondo ci sono diverse agenzie nazionali ed internazionali con il compito di valutare criticamente l’insieme dei dati scientifici disponibili e decidere se etichettare l’agente sospetto come cancerogeno. Il secolo scorso ha visto la nascita delle moderne ricerche sul potere cancerogeno di agenti quali il fumo e la radioattività. In questi casi tutti i risultati sono concordanti e nessuno può avere dubbi ad attribuire la qualifica di cancerogeno. Al nostro secolo, fortunatamente, sono rimasti da indagare cancerogeni deboli, così deboli che talora è difficile prendere una decisione. È il caso di un erbicida molto diffuso che si chiama glifosato: probabile cancerogeno alcuni anni fa secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, recentemente definito non cancerogeno da agenzie dell’Unione Europea. Differenze così estreme sono rare, ma in questi casi ulteriori ricerche e uno sforzo internazionale per uniformare le valutazioni sono fondamentali per diffondere messaggi corretti e coerenti.
*Commissione Consultiva Strategica