Corriere di Bologna

«Meno esigenze di sicurezza La sfida vera fu sui tortellini»

- B. P.

«Il segreto è avvisare per tempo i bolognesi». Parola di monsignor Ernesto Vecchi, che fu il principale organizzat­ore della visita di Karol Wojtyla nel 1997, quando il Papa assistette al concerto di Bob Dylan davanti a 300 mila giovani al Caab. «Eravamo in grande sintonia con Comune e Prefettura e tutto andò per il meglio». Quali sono i questi casi i problemi maggiori? «Gestire la città, convincerl­a che in quei giorni ci sarà un po’ di disagio. Nel 1997 i bolognesi lo capirono bene. Ricordo che per andare al Caab facemmo anche una stazione provvisori­a usando un trenino locale. Il Caab era quasi pronto e fu davvero una provvidenz­a che tutto filò liscio, con migliaia di giovani che dormirono al coperto con un sacco a pelo». Il Comune parla di 19,5 km di transenne. «Quando arrivò Wojtyla non c’erano, forse perché si muoveva sempre con la papa mobile (blindata con vetro anti proiettile, ndr). Ora i tempi sono diversi, la situazione è cambiata». Quale fu l’accoglienz­a che offriste al Papa? «Volevamo fare bella figura, fargli mangiare i migliori tortellini. E allora con vari esperti facemmo più assaggi per scegliere quelli che avessero la giusta dose di noce moscata e mortadella. Alla fine gradì. Ricordo che invitammo tutti i vescovi, arrivarono in duecento, ma quelli meridional­i si presentaro­no con il segretario particolar­e e altri preti al seguito. Il numero si triplicò. La Camst fu molto brava a provvedere per tutti». Anche Bergoglio assaggerà i tortellini? «Questa volta è diverso, lui pranzerà con i poveri in San Petronio. Un altro clima, allora si mangiava con i vescovi».

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Precedente La visita di Wojtyla a Bologna nel 1997

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