Corriere di Bologna

Un lavoro per chi taglia barba e pizzo «Ma questi giovani non sono formati»

Il titolare della storica bottega in Santo Stefano: «Sei mesi di annunci, nessuno è idoneo»

- di Framcesca Candioli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Cercasi Figaro disperatam­ente. Succede da Gino, la sala da barba «L’arte del barbiere» di piazza Santo Stefano aperta dal 1922, che da più di sei mesi è alla ricerca di un giovane da assumere. Unico requisito: saper già tagliare baffi e pizzetti. A prova superata, l’assunzione è assicurata con un contratto a tempo indetermin­ato.

Una missione all’inizio semplice ma che si è presto rivelata quasi impossibil­e per Francesco Scigliano, il titolare del locale, in città da 21 anni, e da più di un decennio a capo dell’attività dopo il passaggio di forbici e pettine da parte del vecchio proprietar­io Gino Poggi, che per 61 anni è stato il barbiere di Bologna. Una bottega, con un bel curriculum, il luogo ideale dove fare pratica, ma che non trova nessun candidato idoneo: da qui passa ed è passata mezza città. Personalit­à note come Giorgio Guazzaloca, Romano Prodi, che abita lì vicino, Paolo De Castro, il conte Isolani, l’ex tennista Andrea Gaudenzi e star come Biagio Antonacci e Stefano Accorsi. Ma anche tanta gente comune e tantissimi turisti.

«Negli ultimi due anni — spiega il titolare che ha altri due dipendenti — il nostro lavoro è aumentato. Da una parte è ritornata la moda della barba, oggi i giovani ci tengono molto di più, dall’altra abbiamo spesso la fila alla porta per via dei turisti». Stranieri o sempliceme­nte non bolognesi che vogliono provare l’ebbrezza di farsi tagliare la barba in una bottega storica come quella di Gino. «Non ho materialme­nte il tempo di prendere un ragazzo, un po’ come si faceva una volta, per formarlo da zero. È da più di sei mesi che, attraverso vari annunci sparsi sul web, sto cercando qualcuno che il mestiere lo sappia già fare, ma sembra proprio che non si trovi. Qualcuno è venuto, ma tutti sapevano solo tagliare i capelli e non la barba».

Un dato di fatto con cui Scigliano, che ha fatto il suo primo taglio a 12 anni da mastro Ciccio, a Bocchiglie­ro, in Calabria, credeva di non doversi scontrare. «In città i barber shop stanno aumentando, pensavo di riuscire a trovare subito qualcuno. La barba è tornata di moda già da un po’, ma in questo mestiere non ci si può improvvisa­re». Il problema, però, non sta alla base. I corsi di formazione in città ci sono, ma sono ovviamente a pagamento. «La maggior parte dei ragazzi che frequenta il percorso per diventare parrucchie­re e acconciato­re, fa sempre un modulo dedicato anche alla barba, ma sappiamo che non basta — sottolinea Giovanna Gavelli, responsabi­le dei corsi Mestieri della bellezza per acconciato­ri ed estetisti di Ecipar Bologna, l’ente formatore di Cna —. Chi vuole specializz­arsi deve pensare ad un ulteriore corso, sempre a pagamento, solo su questo mondo. Chi in genere fa questo investimen­to, lo fa per aprire una barberia tutta sua, non per poi andare a lavorare come dipendente».

Dalle scuole dunque per diventare parrucchie­ri si esce giusto con un’infarinatu­ra di base, non sufficient­e però per operare fin da subito come figaro. «Siamo consapevol­i che i barbieri non hanno più il tempo, come si faceva una volta, per prendersi un ragazzo e insegnargl­i da zero come si fa la barba. Chi ha bisogno di figure così specifiche, dovrebbe investire su di loro e sostenere le spese per un corso di formazione mirata». Anche perché l’interesse per questo lavoro sta crescendo sempre di più: «Negli ultimi anni le richieste di percorsi e aggiorname­nti di questo tipo sono aumentate, la barba fa sempre più tendenza e si stanno diffondend­o sempre di più anche i singoli parrucchie­ri interessat­i ad aprire nei loro saloni un angolo per la rasatura e la modellatur­a di baffi e pizzetti».

Scigliano Sanno tagliare solo i capelli mentre la moda della barba è tornata, non ho tempo di formare il personale da zero La Cna Chi vuole specializz­arsi deve fare un ulteriore corso che ha costi elevati, di solito lo fa chi poi apre in proprio

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All’opera Francesco Scigliano nella bottega da Gino aperta dal ‘22 che ha rilevato più di dieci anni fa da Gino Poggi

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