La città ferita di Ramagli «Tragedia impensabile a 100 metri da casa mia»
«A Livorno ho visto uno spettacolo difficile da affrontare»
Alessandro Ramagli, inevitabilmente da livornese il pensiero corre al nubifragio che si è abbattuto lo scorso weekend sulla sua città. «Sono tornato a casa dopo il torneo di Parma domenica perché le notizie erano preoccupanti. Certe cose hai la sensazione di vederle solo in televisione, non sotto casa tua. La casa dove è avvenuta la tragedia delle quattro persone annegate è a 100 metri dalla mia. La città è in ginocchio e fa male vederla così. Poi, certo, bisogna tornare alla vita di tutti i giorni, ma oggi per i livornesi la vita di tutti i giorni è spalare fango».
Pensa che si sarebbe potuta evitare una tragedia simile?
«Non mi permetto di dare giudizi. Ormai noi uomini abbiamo il costume di violentare la natura, poi la natura ci fa pagare il conto. Non so se ci saranno responsabilità, al di là di quelle penali ci dobbiamo ricordare di averne di etiche, ma spesso ce lo dimentichiamo».
C’erano mai state avvisaglie che potesse succedere qualcosa del genere?
«No, ma forse proprio per questo si ha la tendenza a sottovalutare gli eventi. Pensi sempre che possa capitare a qualcun altro e invece a volte tocca a te. Bisogna essere lungimiranti e rispettosi delle regole, mi auguro che tutti lo siano stati».
Conosceva le persone rimaste coinvolte?
«Personalmente nessuno. Domenica notte quando sono arrivato, il paesaggio era spettrale. Lunedì ho fatto un giro in motorino, perché in auto non era possibile, e lo spettacolo è stato difficile da affrontare. In questo momento la città è piegata in due».
Tornando allo sport, a che punto è la Virtus?
«I programmi si fanno valutando i mezzi a disposizione. Cammin facendo i mezzi sono cambiati e abbiamo avuto un impoverimento del gruppo di lavoro per l’infortunio di Alessandro Gentile. Mi piace l’atteggiamento dei ragazzi. Anche nelle due settimane di maggior carico, quando si misura la capacità di resistere agli stimoli esterni e potrebbe esserci del nervosismo perché il tuo corpo non risponde come vorresti, l’etica del lavoro è stata impeccabile».
Intanto c’è stato il tutto esaurito nella campagna abbonamenti.
«Un entusiasmo che ci siamo meritati, lottando un anno e sputando sangue. È sicuramente un carico di responsabilità, ma credo che nessuno ci abbia regalato niente. La squadra percepisce una grande carica, te ne accorgevi quando all’arrivo in palestra vedevi la gente in fila per fare l’abbonamento».
Che Aradori ha visto agli Europei?
Abbonamenti sold out Un entusiasmo che ci siamo meritati, lottando e sputando sangue. È un carico di responsabilità
«Un giocatore che ha capito benissimo dove è e quale è il suo ruolo. Sa di avere delle licenze offensivamente, ma anche delle responsabilità difensive senza le quali quelle licenze non gli verrebbero garantite. Qui gli chiederò di essere un giocatore totale. Avrà qualche cartuccia in più a disposizione, ma anche una copertura di gioco totale perché queste sono le responsabilità di chi è una trave portante della squadra».
Martedì c’è stato un summit in società. La ricerca del 4 sul mercato verrà accelerata?
«Il profilo del giocatore lo conosciamo ma non so in quali tempistiche lo si possa trovare. Chiaro che se fossimo andati avanti con il roster di inizio prestagione sarebbe stato più facile andare a individuare il piccolo dettaglio. Ci sono situazioni nuove che vorresti sperimentare e provare, quando ti vengono a mancare i giocatori come successo con Gentile non puoi farlo».
Se paradossalmente si liberasse il vostro giocatore ideale domattina, lo prendereste subito?
«Io lo prenderei. Purtroppo ci sono stati degli inciampi che ci hanno impedito di fare quello che avremmo voluto. Ale Gentile, se tutto andrà bene, riprenderà con la squadra la prossima settimana».