Corriere di Bologna

LUIGI CRESPI RITRATTI DEL SETTECENTO

Si inaugura oggi la prima mostra mai dedicata al pittore, letterato e mercante d’arte. Nelle sale confluisco­no dipinti delle collezioni dei musei bolognesi e provenient­i da privati. L’esposizion­e si concentra sul clima di rinnovamen­to culturale promosso i

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È in assoluto la prima mostra dedicata all’artista, letterato e mercante d’arte Luigi Crespi, vissuto nel ‘700 e figlio del celebre pittore Giuseppe Maria detto lo Spagnolo. Un omaggio, quello curato da Mark Gregory D’Apuzzo e Irene Graziani nelle sale del Museo Davia Bargellini di Strada Maggiore 44, che rimanda a quel clima di rinnovamen­to culturale favorito dal cardinale bolognese Prospero Lambertini, in seguito salito al soglio pontificio come Benedetto XIV. In stretti rapporti con Giuseppe Maria Crespi, l’ecclesiast­ico fu un fervido sostenitor­e del figlio secondogen­ito Luigi, del quale appoggiò la carriera clericale.

La mostra «Luigi Crespi ritrattist­a nell’età di papa Lambertini», che si inaugura oggi alle 18 e resterà aperta sino al 3 dicembre, accompagna­ta da una monografia sull’artista oltre che da conferenze, visite guidate e laboratori didattici, presenta il nucleo più significat­ivo di dipinti di Luigi Crespi conservati al Davia Bargellini. In dialogo con altre sue opere provenient­i dalle Collezioni Comunali d’Arte, da prestiti di varie istituzion­i museali e anche da collezioni­sti privati. Un virtuoso esempio di valorizzaz­ione del patrimonio museale cittadino, come rimarcato da Roberto Grandi, presidente dell’Istituzion­e Bologna Musei. Sette le sezioni tematiche che permettera­nno di scoprire un artista che aveva iniziato a inizio ‘700 nella bottega del padre quasi per divertimen­to, come scriverà egli stesso, prima di assumere un ruolo di rilievo come scrittore e critico d’arte. Tanto che la notorietà di Crespi deriva soprattutt­o dal suo essere autore del terzo tomo di Felsina pittrice, dedicato alle vite dei pittori bolognesi ed edito nel 1769 sulla scia dei due volumi pubblicati in precedenza da Carlo Cesare Malvasia.

Nonostante l’impegno anche nell’ambito dell’arte sacra, è soprattutt­o nella ritrattist­ica che Crespi raggiunse risultati molto apprezzati dai committent­i. Come dimostrano il Ritratto di giovane dama con cagnolino o i tre ritratti dei Principi Argonauti, la pittura di Crespi junior, già indirizzat­a dal padre verso il naturale, evolverà verso un’analitica investigaz­ione della realtà. «Sarà una grossa sorpresa per i visitatori— conclude Massimo Medica, responsabi­le dei Musei Civici d’Arte Antica— anche se, sono convinto, il Museo Davia Bargellini giocherà un ruolo determinan­te. Del resto nelle vetrine, accanto ai dipinti, i curatori hanno scelto di esporre gli oggetti e gli strumenti musicali che fanno bella mostra all’interno dei vari ritratti».

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Sulla parete Il presidente dell’Istituzion­e Musei Roberto Grandi alla mostra al Davia Bargellini (foto Benvenuti)

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