Rizzo Nervo dà le dimissioni «Ma non avrò paracaduti» Interim di Merola alla Sanità
Il pressing dei critelliani dietro l’anticipo dell’addio alla giunta
Adesso è ufficiale. L’assessore comunale alla Sanità, il renziano Luca Rizzo Nervo, ha rassegnato le dimissioni dalla giunta di Palazzo d’Accursio per potersi candidare alla segreteria provinciale del Pd. La sua delega, resterà ad interim nelle mani del sindaco Virginio Merola che lo sosterrà nella battaglia congressuale contro il segretario uscente, l’orlandiano Francesco Critelli e il consigliere comunale renziano Piergiorgio Licciardello. Difficile dire che cosa accadrà dopo il congresso. In passato è circolata l’ipotesi che, se dovesse uscirne sconfitto, Rizzo Nervo potrebbe tornare in giunta (ma non senza polemiche da parte degli avversari). L’interessato ieri ha messo le mani avanti per spegnere nuove polemiche: «Lascio il mio ruolo di assessore senza paracaduti né aspettative». Di sicuro difficilmente Merola terrà per sé ad oltranza una delega impegnativa come quella alla Sanità. Insomma, l’interim non sarà di lunga durata.
Rizzo Nervo, a cui il regolamento del Pd impone le dimissioni per potersi candidare alla carica di segretario, ha anticipato di qualche giorno il suo passo indietro. Nelle scorse settimane l’assessore aveva annunciato che avrebbe lasciato la giunta il 2 ottobre, giorno di conclusione della raccolta delle firme a sostegno dei candidati. Ma la commissione congressuale sul regolamento che si è riunita due sere fa in via Rivani ha disposto — in una riunione infuocata durata fino alle 4 di notte — che i pretendenti alla segreteria certificassero sin da subito la loro candidabilità e quindi l’assenza di incarichi amministrativi. Da qui il ritiro «anticipato» di Rizzo Nervo dalla giunta di Palazzo d’Accursio. Una decisione non indolore.
In commissione i sostenitori di Critelli, Carmine Casella e Luca Sebastiani, si sono scontrati con i supporter di Rizzo Nervo Andrea Colombo e Manuela Marsano proprio sul nodo dell’autocertificazione, che questi ultimi chiedevano di poter rinviare. Alla fine l’hanno spuntata i critelliani, obbligando di fatto l’ormai ex assessore alla Sanità alle dimissioni anticipate.
Lo scontro è poi esploso sulle presunte tessere «gonfiate», dopo che alcuni segretari di circolo vicini a Rizzo Nervo hanno chiesto alla Federazione un numero di tagliandi superiore a quello previsto. I fedelissimi di Critelli hanno accusato Rizzo Nervo di voler gonfiare il tesseramento. I supporter dell’assessore hanno ribattuto dicendo di voler «aprire porte e finestre».
Sulla querelle è intervenuto anche il sindaco Merola: «Non ho sentito parlare di tessere gonfiate — ha tagliato corto il primo cittadino — ma del fatto che entro il 25 settembre ci si può iscrivere. Limitiamoci a questo e confrontiamoci sulla proposta migliore». La polemica segue quella sull’iscrizione in extremis al Pd di Rizzo Nervo e dello stesso Merola, entrambi sprovvisti di tessera fino ad agosto (e messi in regola solo dopo che la notizia era circolata sui giornali). «Non mi ha fatto piacere sapere che dalla Federazione escono dati tutelati dalla privacy — ha detto Merola — Se ho rinnovato la tessera? Penso proprio di sì, devo votare...». Il sindaco ha parlato infine anche della crisi delle Feste dell’Unità, che Rizzo Nervo vorrebbe riformare. «Mi interessa il confronto proposto da Rizzo Nervo. Credo che un accordo sulle Feste dell’Unità sia facile. La tradizione urbanistica prevede spazi per le feste campestri».
Summit notturno L’altro ieri notte il lungo vertice in Federazione sulle regole del prossimo congresso pd