La Festa dell’Unità a meno 650.000 euro «Colpa della pioggia»
Tutta colpa della pioggia. Il Pd fa i conti con la Festa dell’Unità che si è appena chiusa lunedì scorso e scopre un risultato da brividi: un buco di 650.000 euro rispetto alle previsioni iniziali. Prima della kermesse democratica, la Federazione di via Rivani contava di incassare dalle tre settimane al Parco Nord 2 milioni e mezzo di euro. Ma alla fine l’entrata è stata solo di 1 milione e 850.000 euro.
La spiegazione del tesoriere del Pd Claudio Castelli è esclusivamente legata alle condizioni meteorologiche: «Nella storia del Parco Nord non era mai accaduto che si susseguissero tre sabati di pioggia». A sostegno di questa sua tesi, Castelli elenca gli incassi avvenuti nelle giornate di maltempo (sette in tutto) di gran lunga inferiori alle aspettative, mentre in quelle col sole (tre giorni) gli incassai «sono andati oltre le nostre previsioni». Le altre giornate invece, spiega sempre il tesoriere, «sono state in linea» con quanto a inizio Festa il partito bolognese contava di incassare.
Alla fine di queste tre settimane, il Pd ha dovuto registrare un «24% in meno rispetto all’incasso previsionale che ricordiamo — aggiunge Castelli — era più alto dell’incasso finale dello scorso anno». Ad arginare il buco ci hanno pensato i concerti (su tutti quello di Francesco Gabbani e del duo Max Gazzè e Carmen Consoli) che hanno portato nelle casse di via Rivani 100.000 euro. Prima dell’inizio della kermesse democratica al Parco Nord, la Federazione provinciale di via Rivani aveva detto che l’obiettivo (partendo proprio da un ricavo stimato attorno ai 2,5 milioni di euro) era di raggiungere un utile attorno ai 180.000 euro. Già l’anno scorso il Pd bolognese andò in rosso, e in quel caso il segno meno fu di 100.000 euro: nulla a che vedere però con l’edizione di quest’anno, che segna un minimo storico per le casse del partito e che porterà la Federazione a rivedere le prossime edizioni.