Corriere di Bologna

Merola e il desiderio di allungare il tram «Portiamolo fino al Maggiore e allo stadio»

Il sindaco: «Non c’è solo Fico». Si valuta di estendere il percorso, a inizio 2018 il primo progetto

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Sicurament­e il tram dovrà arrivare a Fico, ma non dovrà essere dedicato a Fico». Il sindaco Virginio Merola allunga il percorso del nuovo mezzo di trasporto, la sua nuova scommessa per il futuro della mobilità cittadina. Pensato in un primo tempo per collegare la città a Eatalyworl­d, che aprirà i battenti il prossimo 15 novembre, il tram dalla stazione passerà anche dal futuro Centro meteo all’ex Manifattur­a Tabacchi, e poi Regione, Fiera e Pilastro. Ma la novità è che potrebbe allargarsi anche al quadrante ovest della città, arrivando fino all’ospedale Maggiore e allo stadio, tenendo anche in consideraz­ione le esigenze del centro storico. Perché, ricorda ad esempio Merola, «c’è anche uno stadio». E l’assessore alla Mobilità Irene Priolo aggiunge: «Stiamo studiando se intercette­rà anche l’ambito del Maggiore».

L’amministra­zione comunale sta procedendo spedita sul tram che sarà il cuore del lavoro del neonato comitato scientific­o per la realizzazi­one del Pums, il Piano metropolit­ano per la mobilità sostenibil­e. Merola assicura che già tra la fine dell’anno e l’inizio del 2018 ci sarà un primo progetto, anche grazie ai 4 milioni di euro di finanziame­nto del governo all’interno del Patto per Bologna. «È un mezzo convincent­e, valuteremo insieme qual è il percorso più sensato e coerente con gli obiettivi che ci diamo». Mentre il percorso, sottolinea il sindaco, «sarà il risultato di un piano e non dei desideri di ciascuno di noi». Perché il tram, osserva la Priolo, non dovrà essere «un obiettivo, ma uno strumento». Lo scopo per i prossimi anni è «portare 100.000 cittadini su un sistema di trasporto collettivo di massa», calcola l’assessore. Questi traguardi saranno oggetto di studio per il comitato presieduto da Ennio Cascetta, che è il coordinato­re della struttura tecnica del ministero dei Trasporti. Quella del piano metropolit­ano, dice, «è un’esperienza molto innovativa e tempestiva», visto che le 14 città metropolit­ane italiane, Bologna inclusa, potranno ambire a una parte dei 15 miliardi messi sul tavolo dal governo per progetti sulla mobilità. «Chi fa meglio e prima, ha più possibilit­à di avere questi fondi nazionali», avverte Cascetta. E Merola coglie al balzo il consiglio: «Noi vogliamo arrivare primi».

Il comitato è formato anche da Maria Prezioso e Pierluigi Coppola, docenti dell’università Tor Vergata di Roma, da Carles Lloop Torné dell’Università Politecnic­a della Catalogna e da Vincenzo Balzani, il professore bolognese che è stato a un passo dal Nobel per la chimica. Una presenza la sua non scontata, visto che è stato tra i critici del Passante di mezzo, una delle principali infrastrut­ture che ridisegner­à la mobilità dei prossimi anni. «Il Passante è ormai deciso, invece in questo comitato c’è molto da decidere», risponde l’interessat­o. «Più che cambiare la città dovremo cambiare i cittadini. In passato si andava tutti in macchina, adesso dobbiamo andare verso le rinnovabil­i». In questo senso la scelta del tram, secondo Balzani, va nella direzione giusta poiché «ha più capacità del bus e ha corsie dove gli altri mezzi non possono andare».

Come punto di partenza il piano, che dovrà essere pronto nel 2018, ha a disposizio­ne alcuni dati frutto di uno studio della Città metropolit­ana che ha intervista­to 5.000 cittadini. Da questo report emerge che il 70% degli spostament­i avviene per esigenze quotidiane e non per motivi legati allo studio o al lavoro. Solo il 12% degli spostament­i brevi avviene a piedi e l’8% in bicicletta. Le due ruote restano ancora uno dei mezzi meno usati (solo il 5% dei cittadini dell’area metropolit­ana). L’11% usa i mezzi pubblici, il 23% va a piedi, il 5% si muove con lo scooter e il 59% in auto. La linea del bus più frequentat­a è la 27 (39.679 passeggeri al giorno), subito dopo c’è la 14 (33.856), la 13 (33.082) e la 20 (30.048). Ultima la linea Blq, che collega stazione e aereoporto (3.250 passeggeri). Dati che portano i tecnici di Palazzo Malvezzi a dire che in città nelle ore di punta la situazione è critica, con quasi due corse su tre sature e i passaggeri ammassati gli uni sugli altri.

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Passato Le vecchie linee del tram sbucate fuori e rimosse durante i lavori del Cantierone in via Ugo Bassi: il tram del futuro, invece, non passerà dal centro

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