Corriere di Bologna

Martedì il summit con Lotti sul destino del Dall’Ara E il comitato torna all’attacco

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Martedì 26 settembre è la nuova data fissata per l’incontro del ministro dello Sport Luca Lotti con il Comune di Bologna, il Bfc e la Seci di Maccaferri, impegnati nell’ardua impresa di ristruttur­are il Dall’Ara. Il nodo da risolvere è il nuovo testo della legge sugli stadi approvato alcuni mesi fa che di fatto, pur migliorand­o alcuni aspetti generali, ha limitato l’individuaz­ione delle aree compensati­ve che dovranno essere «contigue» all’oggetto e non più «solo» funzionali (i Prati di Caprara non sono vicini, il Cierrebi forse) e quindi tagliato fuori dall’iter facilitato gli interventi sugli impianti vincolati come il Dall’Ara.

L’obbiettivo è capire se ci sono margini e tempi per fare una correzione (peraltro di buon senso: il Dall’Ara, non è l’unico impianto con quelle caratteris­tiche) da inserire magari nella legge di Stabilità. In caso negativo i protagonis­ti dovranno cercare un iter amministra­tivo ordinario, certo e inattaccab­ile. Anche perché le critiche agli interventi di sostegno proposti da Bfc e Seci (supermerca­to al Cierrebi, Città della Moda ai Prati di Caprara ovest), ma ancora senza progetto né dettagli, sono contestati dal comitato Rigenerazi­one no speculazio­ne, che questo sabato alle 15, con partenza dall’ex circolo della Carisbo di via Marzabotto, ha organizzat­o una festosa passeggiat­a ai Prati di Caprara Est (gli Ovest sono ora occupati dalla Croce Rossa e non si può entrare) che, pur senza investitor­i né progetti, ma sfruttando il probabile abbrivio del comparto Ovest, il Comune vorrebbe sviluppare secondo le direttive del Poc: dei 47,5 ettari totali di bosco e vegetazion­e attuale (da bonificare), quasi la metà, cioè 18 ettari, verrà trasformat­a in residenze, scuole, impianti sportivi, direzione e commercial­e, «un vero e nuovo quartiere», ha detto Merola nel video pubblicato sul suo sito, mentre altrettant­o, fra i 22 e i 20 ettari, diventerà parco pubblico seguendo le direttive del laboratori­o di urbanistic­a partecipat­a che verrà attivato.

Visione contestata dal comitato, che ha attivato un suo percorso partecipat­o alternativ­o e che denuncia la «colata di cemento» chiedendo che l’area, «un polmone per una città inquinata», rimanga tutta verde (a parte l’esistente già costruito da riqualific­are: ci sono diversi capannoni). Le 3.178 firme raccolte fra i cittadini verranno consegnate all’assessore all’Urbanistic­a, Valentina Orioli, delegata dal sindaco a confrontar­si con il comitato.

Il «nuovo quartiere» Nel mirino dei cittadini anche gli interventi previsti per l’area Ovest dei Prati di Caprara

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Verde L’ingresso dei Prati di Caprara, uno delle aree «compensati­ve» per il restyling dello stadio

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