Martedì il summit con Lotti sul destino del Dall’Ara E il comitato torna all’attacco
Martedì 26 settembre è la nuova data fissata per l’incontro del ministro dello Sport Luca Lotti con il Comune di Bologna, il Bfc e la Seci di Maccaferri, impegnati nell’ardua impresa di ristrutturare il Dall’Ara. Il nodo da risolvere è il nuovo testo della legge sugli stadi approvato alcuni mesi fa che di fatto, pur migliorando alcuni aspetti generali, ha limitato l’individuazione delle aree compensative che dovranno essere «contigue» all’oggetto e non più «solo» funzionali (i Prati di Caprara non sono vicini, il Cierrebi forse) e quindi tagliato fuori dall’iter facilitato gli interventi sugli impianti vincolati come il Dall’Ara.
L’obbiettivo è capire se ci sono margini e tempi per fare una correzione (peraltro di buon senso: il Dall’Ara, non è l’unico impianto con quelle caratteristiche) da inserire magari nella legge di Stabilità. In caso negativo i protagonisti dovranno cercare un iter amministrativo ordinario, certo e inattaccabile. Anche perché le critiche agli interventi di sostegno proposti da Bfc e Seci (supermercato al Cierrebi, Città della Moda ai Prati di Caprara ovest), ma ancora senza progetto né dettagli, sono contestati dal comitato Rigenerazione no speculazione, che questo sabato alle 15, con partenza dall’ex circolo della Carisbo di via Marzabotto, ha organizzato una festosa passeggiata ai Prati di Caprara Est (gli Ovest sono ora occupati dalla Croce Rossa e non si può entrare) che, pur senza investitori né progetti, ma sfruttando il probabile abbrivio del comparto Ovest, il Comune vorrebbe sviluppare secondo le direttive del Poc: dei 47,5 ettari totali di bosco e vegetazione attuale (da bonificare), quasi la metà, cioè 18 ettari, verrà trasformata in residenze, scuole, impianti sportivi, direzione e commerciale, «un vero e nuovo quartiere», ha detto Merola nel video pubblicato sul suo sito, mentre altrettanto, fra i 22 e i 20 ettari, diventerà parco pubblico seguendo le direttive del laboratorio di urbanistica partecipata che verrà attivato.
Visione contestata dal comitato, che ha attivato un suo percorso partecipato alternativo e che denuncia la «colata di cemento» chiedendo che l’area, «un polmone per una città inquinata», rimanga tutta verde (a parte l’esistente già costruito da riqualificare: ci sono diversi capannoni). Le 3.178 firme raccolte fra i cittadini verranno consegnate all’assessore all’Urbanistica, Valentina Orioli, delegata dal sindaco a confrontarsi con il comitato.
Il «nuovo quartiere» Nel mirino dei cittadini anche gli interventi previsti per l’area Ovest dei Prati di Caprara