Hobo, cinque condanne per l’assalto al rettorato
Cinque condanne da sei a dieci mesi di carcere per gli attivisti di Hobo e il Community center appena rioccupato già sgomberato dopo un giorno. Ieri, mentre gli studenti del collettivo trovavano Digos e operai a sbarrargli l’entrata all’aula studio in via Filippo Re, in Tribunale è arrivato a sentenza il processo per otto attivisti che il 9 settembre 2014 fecero irruzione in Rettorato mentre il Senato accademico votava sull’alienazione di beni immobili in vista del progetto del campus universitario alla Staveco.
A distanza di tre anni quel progetto di campus è naufragato e il destino della Staveco resta aperto, ma in sede penale per Hobo resta il conto da pagare per quel blitz. Il giudice Nadia Buttelli ha condannato cinque attivisti a pene dai 6 ai 10 mesi di carcere per reati che vanno a vario titolo dalla resistenza a pubblico ufficiale, furto (di una transenna prelevata da un cantiere) e manifestazione non autorizzata. Tra loro ci sono anche i due volti noti del collettivo Gigi Roggero e Loris Narda. Altri tre attivisti sono stati assolti. Il legale Ugo Funghi, difensore di sette degli otto imputati, annuncia ricorso in Appello.
Intanto l’aula studio che Hobo aveva occupato due giorni fa in via Filippo Re è già rientrata nella disponibilità dell’Università di Bologna, che ha fatto ripartire i lavori per il laboratorio dedicato ai disabili promesso. Il collettivo l’aveva rioccupata, dopo averla liberata a luglio, per lamentare ritardi nell’avvio del laboratorio (prevista a settembre), ma la prorettrice Elena Trombini ha assicurato che non ci saranno altri slittamenti e che le aule saranno pronte a ottobre. Aule che gli attivisti ieri mattina hanno trovato sbarrate, con gli operai dentro al lavoro.