Corriere di Bologna

Tagliatell­e o polenta il ragù fa festa e profuma il weekend

- Claudia Balbi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fino all’Ottocento si mangiava quello bianco, poi divenne rosso. E oggi il ragù è ancora una parola magica che solletica le papille gustative di persone ad ogni angolo del mondo. Per celebrarlo dal 22 al 24 settembre parte il primo Festival del Ragù. Così nella cornice di Palazzo Re Enzo, all’interno della seconda edizione del festival «Le Salsamenta­rie. Saperi e sapori a Palazzo», anche il prezioso oro rosso felsineo sfilerà nei piatti del pubblico. «Abbiamo in casa dei valori che dobbiamo imparare a portare nel mondo» ha affermato Giancarlo Tonelli direttore generale Ascom Bologna. Un prodotto il ragù, dalla tradizione millenaria, proprio come quello della salsamente­ria: «Con un codice di preparazio­ne ben definito» afferma il numero uno della Mutua Salsamenta­ri 1876, Luciano Sita. Questa speciale salsa infatti nasce dai prodotti da sempre salvaguard­ati dai Salsamenta­ri e, dal 1982, è difesa dalla Camera di Commercio di Bologna, che ne conserva la ricetta per la preparazio­ne originale. Durante le tre giornate della rassegna si potrà dunque assaggiare varie ricette tipiche nei tre punti ristoro della Camst, come le tagliatell­e, le lasagne, la polenta e gli spaghetti, ma anche partecipar­e agli show cooking e ascoltare dibattiti di esperti, cuochi e giornalist­i sulla storia dell’appetitosa salsa, comprese quelle sulla discussa «salsa alla bolognes»”. Qual è quella vera? Se è il ragù perché non ha ancora il marchio dop? Sono solo alcune delle domande sulle quali si proverà a riflettere. L’apertura della kermesse sarà dedicata all’incontro di tradizione e innovazion­e, ovvero a Fico Eataly World: «Noi abbiamo deciso che non ci possa essere concorrenz­a tra di noi ma complement­arietà» ha spiegato Sita.

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