Le tessere della discordia nei circoli
Scambio di accuse al veleno tra i supporter di Critelli e quelli di Rizzo Nervo
Era inevitabile e alla fine è successo quello che tutti nel Pd temevano: la sfida congressuale è diventata una guerra senza sconti sul tesseramento. Ieri sera c’è stato un nuovo round della commissione garanti, ma gli attacchi da una parte e dall’altra hanno segnato tutta la giornata. Il comitato che sostiene l’assessore dimissionario Luca Rizzo Nervo accusa gli uomini vicini al segretario uscente Francesco Critelli di ostruzionismo. Raccontano che nei circoli vicini al segretario provinciale i cittadini che vogliono iscriversi vengono sottoposti a un vero ping pong: invitati ad andare in via Rivani per la sottoscrizione della tessera, che a sua volta li rispedisce indietro. La stessa commissione dei garanti, aggiungono, a maggioranza critelliana, starebbe tentando di non affrontare la questione cercando con vari rimandi di arrivare a lunedì, termine ultimo per iscriversi. In più, sempre dal fronte di Rizzo Nervo, si sostiene che la Federazione non voglia fornire nuove tessere. Ma a questa versione c’è ovviamente quella opposta che arriva dall’area vicina a Critelli. È vero, spiegano, l’invio di alcune tessere è stato bloccato dopo che parte di quelle consegnate nei giorni non sono arrivate compilate in Federazione perché nel frattempo sarebbero state smarrite. Un tentativo degli avversari, spiegano i critelliani, di coprire i numeri così da presentare tutti i nuovi iscritti solo all’ultimo. Fatto sta che la commissione di ieri ha provato a mettere una pezza alla querelle, con la decisione di aprire tutto il week end la Federazione ai tesseramenti oltre a un richiamo formale a quei segretari di circolo tacciati di ostruzionismo.
È con questo clima che i due sfidanti affronteranno la giornata di sabato, quando Rizzo Nervo in serata alla Casa dei Popoli di Casalecchio incontrerà a cena i suoi sostenitori, e in mattinata Critelli annuncerà al circolo Arci Benassi di San Lazzaro la sua candidatura. Sulla questione delle tessere ieri è intervenuto l’ex assessore sfidando apertamente via Rivani: «Forse possono contare le tessere — ha detto Rizzo Nervo — ma non possono controllare le teste».
A Palazzo d’Accursio invece le opposizioni vanno all’attacco di Rizzo Nervo per la sua scelta di dimettersi dalla giunta per poter correre al congresso. Mossa che non è piaciuta a Forza Italia, Lega Nord e Movimento 5 Stelle che hanno espresso il loro disappunto in commissione. «Rizzo Nervo si dimette per correre alla segreteria del Pd. Per lui è più importante governare il partito che la nostra città. Scelta legittima, ma che tradisce la vera natura e l’ordine di priorità dei comunisti. Prima il partito poi la propria città», va all’attacco il capogruppo di FI Marco Lisei. Il Carroccio vuole capirci di più riguardo al futuro di queste delicate deleghe per ora in mano al sindaco. L’ipotesi che Rizzo Nervo (che ha assicurato di correre «senza paracadute»), possa rientrare in giunta qualora dovesse uscire sconfitto dal congresso, viene stoppata dal consigliere comunale Umberto Bosco. «Il fatto che il sindaco abbia deciso di trattenere per se le deleghe ha tutta l’aria di essere proprio un paracadute, di quelli buoni», sostiene il leghista. Su tutte le furie anche il M5S poiché ieri in aula al posto di Rizzo Nervo doveva esserci Merola che invece era assente. In questo modo, punta il dito la consigliera comunale Dora Palumbo, «non si possono prendere decisioni».
La querelle Lega e FI contestano le dimissioni dell’assessore: «Mette prima il Pd della città»