Solo mezz’ora all’attacco
L’analisi Finora il Bologna ha giocato 34 minuti nel campo avversario: ma non sono mancate belle prove Una squadra votata al contropiede, che ha impiegato 29 secondi per fare i suoi quattro gol di rimessa
Una mezzoretta, poco più.È’ il tempo in cui fin qui il Bologna ha avuto la palla tra i piedi nella metà campo delle avversarie: 34 minuti e 29 secondi, per l’esattezza. Potrebbe essere il dato di una partita particolarmente dominata sul piano del gioco, invece è la somma di cinque gare di campionato: 34 minuti e spiccioli su un totale di 450 minuti di gioco, recuperi esclusi. Un’inezia, il 7,5% del tempo in cui la squadra di Donadoni è scesa in campo.
Eppure, le buone prove non sono mancate, anzi: quella contro l’Inter ha fatto brillare gli occhi a tutti i tifosi, contro il Napoli si è vista oltre un’ora di bel calcio e di iniziative fino al primo gol della squadra di Sarri e anche nelle altre partite il Bologna ha avuto le sue occasioni da gol, andando sempre a segno contro Fiorentina, Benevento e Torino. Il dato diventa ancora più particolare guardando quello delle avversarie rossoblù, rimaste palla al piede nella metà campo del Bologna ben più del doppio per un totale di 78 minuti e 11 secondi: una statistica nella quale la squadra di Donadoni è stata surclassata anche nelle serate migliori, 15 minuti a 7 contro l’Inter, 16 a 7 contro il Torino, addirittura quasi 21 a poco meno di 4 e mezzo contro il Napoli, che per caratteristiche prende casa nella metà campo avversaria anche quando è in sofferenza. Evidentemente, è nelle caratteristiche di questo nuovo Bologna vivere di folate offensive: contropiede e ricerca della profondità, senza eccedere nel palleggio se non in determinati momenti della gara. Ad esempio quando i rossoblù vogliono un po’ addormentare la partita, indugiando nel giro palla con i difensori alla ricerca dell’occasione giusta. Lo si capisce guardando il dato complessivo del possesso palla, non così inferiore alle avversarie: 121 minuti contro i 140 delle cinque squadre affrontate fin qui, tenendo palla addirittura di più rispetto a Fiorentina e Benevento.
Il Bologna esercita il 28% del suo possesso palla complessivo nella metà campo altrui contro il 55% delle sue avversarie: i rossoblù colpiscono con massima rapidità, come nel ribaltamento di fronte che ha portato al gol Di Francesco — in dubbio per domenica a Sassuolo — contro il Torino (11 secondi di permanenza nella mediana avversaria prima del gol), nel contropiede di Donsah a Benevento (7”), nella zampata di Palacio a Firenze (5”) o nel gran break di Verdi contro l’Inter (6”). Quattro gol in 29 secondi complessivi di permanenza nella metà campo altrui: è un Bologna mordi, fuggi e segna.