Gli inediti a colori di Elliott Erwitt ai Musei di San Domenico
Marilyn Monroe, Che Guevara, Sophia Loren, John Kennedy e Arnold Schwarzenegger sono solo alcune delle celebrità colte dal suo obiettivo ed esposte nella mostra «Personae. Il racconto. Il viaggio tra persona, personaggio e maschera» che si apre oggi a Forlì, ai Musei di San Domenico, dove resterà sino al 7 gennaio 2018, dando il via alla «Settimana del Buon vivere». Un’esposizione che fa seguito alle ultime dedicate a McCurry e a Salgado. L’americano Elliott Erwitt, 89 anni, è dal ‘53 membro della storica agenzia Magnum e questa sera incontrerà il pubblico, alle ore 21 nella Chiesa di San Giacomo, dialogando con Roberto Cotroneo della prima grande retrospettiva delle sue immagini in bianco e nero, la sua produzione più nota, e di quelle pressoché inedite a colori. «Non le ho mai mostrate prima — ha ammesso Erwitt — perché i miei lavori personali sono sempre stati concentrati sul bianco e nero. Ma a un certo punto della mia vita ho deciso di guardare dentro al mio archivio fotografico e ho trovato un gran numero di fotografie che funzionavano molto bene a colori». Il titolo della mostra allude alla sua adesione alla vita concreta degli individui e, nello stesso tempo, a un senso della maschera e del teatro, che caratterizza tutta la sua produzione, in particolare le foto realizzate con lo pseudonimo di André S. Solidor. A.S.S, un acronimo non proprio casuale, è la maschera dissacrante e a tratti parodistica che Erwitt dedica, senza alcuna diplomazia, al mondo dell’arte contemporanea. Dando così vita a un suo alter ego irriverente, che ama tutto ciò che Erwitt detesta, come il digitale e il photoshop, la nudità gratuita e l’eccentricità fine a se stessa.