Corriere di Bologna

Sedici milioni di affitti passivi Il Demanio fa i conti

- di Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da un progetto all’altro, da un’ex caserma all’altra: non più Stamoto, ma Staveco. Dalla periferia al centro, la futura cittadella della giustizia fa il suo giro e in seguito all’accordo raggiunto due giorni fa tra il ministero di Giustizia e il Comune toccherà ancora una volta all’Agenzia del Demanio, proprietar­ia delle aree, predisporr­e il piano di trasferime­nto degli uffici giudiziari ora in locazione privata. «L’Agenzia è una struttura dello Stato che però è di servizio e dialoga anche con le amministra­zioni locali», spiega il direttore, in via di riconferma, Roberto Reggi. Un anno fa annunciò al Corriere di Bologna il piano per trasferire degli uffici alla Stamoto, ma «giovedì nell’incontro a cui abbiamo partecipat­o è stato abbandonat­o quel progetto e ora lavoreremo per uno spostament­o alla Staveco solo degli uffici ora in locazione. Del resto il nostro obbiettivo è abbattere le locazioni passive». Che a Bologna per gli uffici statali ammontano a 16 milioni annui, 5 per la giustizia. «Ora apriremo un tavolo tecnico per individuar­e il fabbisogno e anche gli immobili disponibil­i, definire i costi, fare i rilievi e tutto quello che avevamo già fatto alla Stamoto». Difficile ora stabilire i tempi di realizzazi­one, mentre l’argomento Làbas è rimasto nelle retrovie. «Non ne abbiamo parlato, ma non ho pregiudizi sulle occupazion­i temporanee concordate, non le escludo». E alla Stamoto cosa succede? «Faremo tesoro dei lavori svolti e cercheremo di individuar­e quali uffici statali poter trasferire», dice Reggi, ieri a Bologna ad un convegno di Confcooper­ative sulla valorizzaz­ione del patrimonio pubblico: «invitiamo potenziali investitor­i a proporre progetti di sviluppo e trasformaz­ione dei beni dello stato, ci sono norme favorevoli in particolar­e per gli under 40: sul nostro sito sono indicati tutti i beni disponibil­i».

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