Corriere di Bologna

Un arcivescov­o in Consiglio Cinquantun­o anni dopo

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«Pedrazzi era a me familiare. L’avevo conosciuto attraverso Pietro Scoppola che Paolo VI definiva un “cristiano a modo suo”. Ecco, questa definizion­e vale anche per Pedrazzi, sicurament­e la prima parte: “cristiano”». L’arcivescov­o Matteo Maria Zuppi ha ricordato così in Consiglio comunale il politologo Luigi Pedrazzi, primo vicesindac­o cattolico nella storia di Bologna scomparso lo scorso 27 giugno. Zuppi ha poi aggiunto: «Luigi diceva di sé: “Sono presuntuos­o ma non ambizioso”. In realtà aveva l’ambizione di cambiare le cose». Da 51 anni un vescovo non interveniv­a nel consiglio di palazzo d’Accursio. L’ultimo, nel 1966, era stato Giacomo Lercaro che 10 anni prima aveva incoraggia­to Dossetti e Pedrazzi a sfidare il comunista Dozza (poi vincitore) alle elezioni. «Pedrazzi ci ha insegnato che si può dare battaglia anche se è probabile perdere», ha detto il sindaco Virginio Merola. A ricordare Pedrazzi, anche l’ex sindaco Walter Vitali (nella foto con Zuppi) e Giovanni Salizzoni, big della Dc bolognese.

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