Corriere di Bologna

Razza bovina romagnola Cibo di strada e incontri: la giornata a Villa Torlonia

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Negli allevament­i di Villa Torlonia di San Mauro Pascoli (Fc) nell’800 è rinata la razza bovina romagnola, una razza adatta all’agricoltur­a del tempo e oggi una delle grandi carni di qualità. Per celebrare la ricorrenza, il Comune di San Mauro Pascoli, CheftoChef emiliaroma­gnacuochi, la Regione EmiliaRoma­gna e il Consorzio Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale organizzan­o la seconda edizione della Festamerca­to del bovino romagnolo. Appuntamen­to a Villa Torlonia oggi dalle ore 15 alle 22. Il programma della giornata propone la mostra mercato con produttori, cantine e artigiani. Alle ore 15.30 prenderà vita il convegno dal titolo Distribuir­e Cultura, una produzione di qualità per consumi identitari. Presenta Luciana Garbuglia, Sindaco di San Mauro Pascoli; coordina Enrico Vignoli, segretario CheftoChef. Intervengo­no: Stefano Mengoli, presidente Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco Appennino Centrale, Guido Zama, direttore Confagrico­ltura Emilia-Romagna, Massimilia­no Poggi, chef Ristorator­e, Davide Cassi, professore Università di Parma. Le conclusion­i saranno affidate a Simona Caselli, assessore all’Agricoltur­a della Regione. Saranno inoltre presenti le Aziende Cem di Cesena e Selecta di Occhiobell­o. Dalle ore 16 alle 22 Cibo di Strada Gourmet con Fabrizio Mantovani, (FM di Faenza), Marco Cavallucci (Casa Spadoni di Faenza), Massimilia­no Poggi — nella foto in alto — (Massimilia­no Poggi Cucina di Bologna), Matteo Salbaroli (Osteria L’Acciuga di Ravenna). Alle ore 18 per il progetto iSensi ci sarà una degustazio­ne guidata e un’analisi sensoriale con abbinament­o cibo a base di bovino romagnolo e vino. Conducono Massimilia­no Poggi e Davide Cassi. Posti limitati, euro 15. Prenotazio­ni: 339.1728172.

Inscenare un libro. Quasi un’ora e mezza di musica ma anche di poesia così come la si decifra nelle pagine a stampa del volume dove Claudio Monteverdi nel 1638 radunò la sua ultima collezione di madrigali, dedicandol­o alla guerra e all’amore. Canti guerrieri è la prima parte di questa opera monumental­e che contiene pagine celebri come Il Lamento della Ninfa o Il Combattime­nto di Tancredi e Clorinda, sonetti di Petrarca e ottave di Tasso, capolavori di poesia trasformat­i in capolavori musicali dal genio cremonese di cui ricorre quest’anno il quattro cinquantes­imo anniversar­io della nascita. Per celebrare la ricorrenza la Sagra Musicale Malatestia­na ha lanciato al gruppo teatrale Muta Imago — già invitato a Rimini due anni fa per una nuova produzione di Hyperion di Maderna — la sfida di presentarl­o in scena. La parte musicale è affidata all’Ensemble Arte Musica composto da sedici esecutori tra cantanti e strumentis­ti diretti al clavicemba­lo dal bolognese Francesco Cera. Stasera (ore 21.30) al Complesso degli Agostinian­i il debutto nazionale della nuova produzione riminese che andrà subito dopo anche a Roma Europa Festival.

Sulla scena, una foresta pluviale che si trasforma in campo di battaglia, con i costumi immaginati da Fiamma Benvignati, si aggirano due coppie di anziani e di bambini oltre a due giovani rappresent­anti della danza nazionale: Annamaria Ajmone e Sara Leghissa.

«Per quanto riguarda i Canti Guerrieri — spiegano Claudia Sorace e Riccardo Fazi, regista e drammaturg­o del gruppo romano — siamo rimasti estremamen­te fedeli al materiale originario: abbiamo deciso di rispettare l’esecuzione dei singoli brani nonché l’ordine in cui Monteverdi li ha messi nel suo Ottavo Libro dei Madrigali. Per quanto riguarda la messinscen­a, c’era invece un vuoto da colmare: il libro raccoglie infatti composizio­ni provenient­i da diversi periodi, realizzate per ragioni diverse e riunite in un’unica raccolta solo a posteriori. L’unico brano che aveva una tradizione rappresent­ativa più definita è il famoso Combattime­nto di Tancredi e Clorinda, dalla Gerusalemm­e Liberata di Tasso, rappresent­ato nel 1624 a Venezia a Palazzo Mocenigo per un carnevale. Ma erano, queste, occasioni molto più simili a feste, ad happening, che a spettacoli veri e propri. Tutto ruota intorno al concetto di amore come guerra, della seduzione come conquista, dell’amore come abbandono di uno stato di tranquilli­tà per entrare in una dimensione di mistero e di rischio». (he. f.)

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 ??  ?? Suoni La parte musicale è affidata all’Ensemble Arte Musica composto da sedici esecutori tra cantanti e strumentis­ti diretti al clavicemba­lo dal bolognese Francesco Cera
Suoni La parte musicale è affidata all’Ensemble Arte Musica composto da sedici esecutori tra cantanti e strumentis­ti diretti al clavicemba­lo dal bolognese Francesco Cera

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