Corriere di Bologna

Integrativ­o Gd, l’orario di lavoro ora è «autonomo»

I dipendenti avranno la gestione delle ore di lavoro e agevolazio­ni per chi studia

- Rimondi

Alla Gd è stato trovato l’accordo per il nuovo integrativ­o: autonomia nella gestione dell’orario di lavoro, incentivi per chi studia e premi di risultato fino a 12.000 euro per i dipendenti.

Orario di lavoro deciso in maniera autonoma, fino a 12.000 euro di premio di risultato spalmati su quattro anni, scuole medie e superiori pagate dall’azienda. Sono alcuni dei punti della bozza del nuovo integrativ­o della Gd, illustrato ieri in assemblea ai dipendenti della multinazio­nale bolognese, che voteranno a partire da giovedì. Entro tre mesi, in alcuni reparti, partirà una sperimenta­zione sull’orario: per sei-otto mesi, i dipendenti potranno scegliere come gestire le otto ore di lavoro, tra le 7 e le 19. Quindi, se entrare prima e uscire prima, oppure fare il contrario, o anche assentarsi per impegni personali. Finita la sperimenta­zione, in base agli effetti, si deciderà se estenderla a tutte le aree aziendali.

I dipendenti iscritti a scuole serali avranno tasse d’iscrizione e libri di testo pagati dall’azienda, oltre a un numero di ore mensili di permesso retribuito. Chi è iscritto all’Università avrà 40 ore di permesso per esame. I premi di risultato potranno arrivare a un massimo di 2.900 euro nel 2018, 3.000 nel 2019 e nel 2020, 3.100 nel 2021.

Tra i punti dell’ipotesi di accordo c’è la presenza tavoli di confronto periodico, a partire da febbraio 2018, sui progetti che riguardano l’industria 4.0. I tavoli saranno, recita il documento, «di natura preventiva ogni qualvolta vi saranno impatti su organizzaz­ione del lavoro, orari di lavoro, profession­alità, occupazion­e, formazione e privacy».

Su questo tema saranno concentrat­e anche le 24 ore di diritto soggettivo alla formazione introdotte dal contratto nazionale. Quello sulle innovazion­i tecnologic­he è un aspetto non secondario dell’accordo, visto che nello stesso documento si parla dell’importanza che avranno i prodotti di nuova generazion­e legati al consumo di tabacco.

Soddisfatt­e le sigle: «È un accordo che concilia le esigenze delle aziende con le esigenze di vita dei lavoratori», sostiene Luigi Zanini della Uilm. Ma non piace a tutti. Ieri durante la prima assemblea c’è stata una contestazi­one di circa 170 trasfertis­ti che sostengono di essere stati sfavoriti. Sul caso, nei giorni scorsi, era stata critica anche l’Usb. Ma la Fiom difende il contratto: «Per noi è un buon accordo che trova un punto di equilibrio», sostiene Alberto Monti.

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