Corriere di Bologna

«Bologna, con Palacio hai trovato un tesoro Destro? Non faccia come me, deve lottare»

L’ex attaccante rossoblù: «Rodrigo è un campione, sa tutto quello che deve fare»

- ROBERT ACQUAFRESC­A Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Robert Acquafresc­a, lei che ha giocato con Palacio è sorpreso di quello che sta facendo nel Bologna?

«Sorpreso io? Solo chi non lo conosce può esserlo. Forse non avete capito che parliamo di un campione vero».

Sì, certo, ma sempre di un campione di 35 anni…

«Rodrigo è giovane nella testa, ha ancora voglia, fame, entusiasmo e la stessa passione di quando giocava con me nel Genoa. A me dispiace solo di essermelo goduto poco».

Come goduto? E perché poco?

«Perché per l’attaccante che gli gioca vicino, Palacio è un godimento. E io gli sono stato vicino solo sei mesi. Rodrigo sa sempre come darti la palla e quando dartela, ti toglie l’uomo di dosso, corre anche per tutti. Ma a Bologna chi lo ha voluto?».

Donadoni… «E lo ha ripagato cambiandog­li la vita». Soprattutt­o l’ha cambiata al Bologna.

«Il Bologna si è messo in casa un grandissim­o giocatore e una grandissim­a persona, perché come lo vedete dentro il campo, Palacio è anche fuori. Hai bisogno di Rodrigo? Lui c’è sempre, è un punto di riferiment­o sia nel corso delle partite sia negli spogliatoi durante la settimana. Parla sempre a bassa voce ma non puoi non ascoltare i concetti che esprime. In campo poi è addirittur­a un valore aggiunto per la squadra in cui gioca, ha ragione Gasperini quando dice che da anni è uno degli attaccanti tatticamen­te più bravi del nostro campionato. Pensate, in sei mesi io non gli ho mai visto sbagliare un movimento». Addirittur­a… «È pazzesco per come sa mettersi sul campo, per come sa muoversi sia con la palla che senza la palla, per come sa aprire gli spazi. Mi creda, io l’ho studiato in quei mesi e non gli ho trovato neanche un difetto. Ve ne dico un’altra, sicuro di non esagerare…». Ce la dica. «Palacio è l’attaccante ideale per tutti gli allenatori. A lui non devi dire mai niente, sa già tutto quello che deve fare, anche quando il pallone lo gioca l’altra squadra. Fate conto che di gol per me ne abbia già segnati tre». Come tre? «Quella corsa all’indietro contro il Sassuolo vale quanto un gol fatto, perché il messaggio che ha fatto arrivare alla squadra è chiaro e forte: se rincorre lui che è un campione, dobbiamo rincorrere anche tutti noi».

Come dire: anche a Destro dovrebbero fischiare le orecchie…

«Ma Destro si sta impegnando, dai, se non sbaglio è stato frenato anche dagli infortuni».

È molto comprensiv­o nei suoi confronti. Forse perché è nell’occhio del ciclone come era lei?

«Destro non deve commettere l’errore che ho commesso io a Bologna, guai se si facesse abbattere dalle critiche e dalle pressioni, deve essere più forte di tutto e di tutti. Vada avanti e pensi solo a lavorare, tanto non lo metteranno mai fuori rosa come hanno fatto con me. Poi mi sembra che Donadoni sia dalla sua parte, e ora ha vicino anche Palacio. Sappia goderselo».

Lei come se la passa a Sion, con Tramezzani allenatore?

«Ho fatto 1 gol in campionato e 4 in coppa, sono contento, peccato che mi sia dovuto fermare per colpa di un guaio muscolare. Scriva pure che il peggio è passato».

Mattia subisce critiche e pressioni ma non deve farsi schiacciar­e: non lo metteranno mai ai margini Si goda Palacio, anche perché Donadoni è dalla sua parte

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Veterano Robert Acquafresc­a ai tempi del Genoa era compagno di Rodrigo Palacio

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