«PERASPERA» PERFORMANCE DIFFUSA
Spettacoli, video e interventi d’arte urbana in spazi insoliti: il cartellone ideato dall’associazione albertTStanley si allarga anche alla città metropolitana. Il via oggi con il film di Zimmerfrei proiettato alla bocciofila di Osteria Grande
PerAspera compie dieci anni e ricomincia daccapo. Il festival di arti performative inventato dall’associazione alberTStanley diventa sempre più multidisciplinare e diffuso, estendendosi alla città metropolitana e poi arrivando a toccare a Bologna luoghi insoliti per le arti come l’ippodromo. Spiega il direttore artistico Ennio Ruffolo: «Puntiamo sempre di più sulle produzioni, allargandoci alle arti visive. Ambientiamo i nostri appuntamenti su un tratto di via Emilia, perché questa strada è il fulcro della regione. Ci spostiamo nelle periferie e in campagna, perché in quei luoghi si danno le trasformazioni reali della società oggi, cercando incontri con le popolazioni».
Si parte stasera alle 20.30 dalla bocciofila di Osteria Grande (viale Broccoli, 60) con la proiezione di un film inedito di Zimmerfrei, La valle, prima tappa di un percorso intitolato La campagna è un paese straniero. Il gruppo di Anna de Manincor e Massimo Carozzi prende in prestito un titolo di Georges Perec per raccontare quei gruppi di cittadini fuggiti in campagna che si trovano a formare nuove comunità in un paesaggio sempre meno identitario e sempre più proiezione dei desideri e delle pratiche di vita di chi lo va ad abitare. Dopo la visione del video ci sarà una kermesse popolare, con rosticceria siciliana e dj set. Il secondo intervento avverrà presso il complesso industriale La Cicogna di San Lazzaro il 7 dalle 18. FatStudio installerà alcuni cartelloni in un progetto di arte pubblica. Si darà spazio a varie realtà del territorio per rappresentare su di essi, con immagini e lettering, un disagio, qualcosa che non va. Gli ideatori, per esempio, protesteranno contro lo smartphone come nuovo habitat dell’umanità; il teatro dell’Argine denuncerà la situazione di abbandono in cui vivono le arti della scena. Il 21 un concerto e un’installazione si svolgeranno nelle vecchie cantine Buton di Ozzano. Il 24, 25 e 26 infine la manifestazione arriverà a Bologna. Prima con un incontro intimo, negli spazi