Prendi l’arte e mettila da parte
Il pubblico incantato per «Take me I’m yours», ideata da Boltanski, con i lavori di 200 studenti
Arte partecipata, condivisione e «dispersione amichevole». Una grande folla ha preso parte ieri alla performance «Take me, I’m yours» ideata da Christian Boltanski e curata da Danilo Eccher all’ex parcheggio Giuriolo. Nell’area in via di riqualificazione 200 studenti e 26 professori dell’Accademia di Belle Arti hanno allestito diverse installazioni e il pubblico poteva portarne a casa un pezzo nell’apposito sacchetto.
Un’altra performance che resterà nella memoria della città. Quarant’anni dopo nel segno di Christian Boltanski. Si è consumata nella curiosità, nel divertimento e nella partecipazione del pubblico l’opera collettiva ideata dall’artista francese e curata da Danilo Eccher, diffusa nel grande spazio di un parcheggio pubblico nato morto 27 anni fa e ora risorto sotto le spoglie vivifiche dell’arte e del pensiero. Luoghi insoliti della periferia, presi finalmente d’assalto dai cittadini.
«Take me (I’m yours)» ovvero «prendimi, sono tuo», titolo della performance andata in scena ieri dalle 17 alle 24 nel ripulito e recuperato (ma non per le auto) parcheggio Giuriolo, è stato preso alla lettera: due lunghe file convergenti sull’unico ingresso della spazio hanno atteso l’apertura dell’evento che ha visto il il coinvolgimento di 200 studenti dell’Accademia delle Belle Arti e 26 docenti con le loro opere destinate alla «dispersione amichevole»nelle rampe dell’edificio. Opere che i visitatori potevano prendere e portare a casa gratuitamente nella bag dell’evento.
Ecco la calca, la corsa alla conquista del «dono», poi l’uscita col sacchetto pieno. Questa l’unica nota di massa pop di una serata che ha riservato mille riflessioni e tanti ospiti. Performance mutuata da un’idea del ‘95 quando però ad esporre erano artisti affermati.
A Bologna c’è stata un’altra declinazione, ed ha funziona- to. La potenza di uno spazio «mai visto» «che adesso, prima che inizino i lavori della Cineteca, vorremmo utilizzare per altre iniziative», dice un entusiasta assessore Bruna Gambarelli. Servono idee e sono necessari altri Boltanski. «Take me» che attira e rapisce. Ci sono un po’ tutti i protagonisti dell’arte cittadina, dal direttore del Mambo Lorenzo Balbi, Roberto Grandi di Istituzione Musei, Danilo Eccher, diversi galleristi, il direttore dell’Accademia Enrico Fornaroli, quello della Cineteca di oggi, Gianluca Farinelli, e di ieri, Vittorio Boarini.
Gli studenti illustrano e regalano le opere (c’è anche Sebastiano di 7 anni, con i suoi lavori, che segue le lezioni di pittura della mamma), altri studenti fotografano e fanno riprese per un documentario. e una mostra che insieme a un catalogo verranno presentate su Facebook e in accademia «magari alla presenza di Boltanski», dice Fornaroli, già, e l’artista dove è? Forse in Argentina, «ma ora gli racconto tutto e gli invio delle foto con whatsapp», racconta Eccher. Evento che verrà riproposto alla Bicocca di Milano e che ieri si è concluso con la proiezione di un video e un concerto, a mezzanotte in punto. Sì, come in una fiaba. D’altronde l’ingresso illuminato del parcheggio a molti sembrava niente meno che il Guggenheim di New York: potenza delle performance.