La lettera di Melloni e don Nicolini a difesa del Papa Buono
Il pontefice del Concilio «Come può proprio lui, il Papa della Pacem in Terris, proteggere un corpo armato che imbraccia mezzi di morte e distruzione?»
Il Papa buono patrono dell’esercito. Ci sono anche dei bolognesi tra le personalità che protestano contro la decisione della Conferenza episcopale italiana di nominare San Giovanni XXIII «patrono presso Dio dell’esercito italiano».
Sono lo storico della Chiesa Alberto Melloni e don Giovanni Nicolini, anima storica del catt0licesimo cittadino. Con loro più di 50 personaggi e realtà di spicco del mondo cattolico e non, che hanno firmato la lettera aperta di protesta indirizzata ai cardinali Robert Sarah e Gualtiero Bassetti.
«Come può proprio lui, il Papa della Pacem in Terris, del Concilio Vaticano II e delle genti, l’uomo del dialogo, proteggere un corpo armato che, per sua natura, imbraccia mezzi di morte e distruzione?», si chiedono i firmatari. Tra questi si leggono nomi importanti del mondo cattolico, tra cui don Luigi Ciotti, presidente di Libera, il missionario comboniano Alex Zanotelli e numerosi vescovi e arcivescovi delle città d’Italia. Alla base della decisione della Cei il passato di papa Roncalli che, da giovane prete, fu nell’esercito come cappellano militare e le sue visite, da nunzio apostolico, ai gruppi militari.
Una contraddizione secondo i firmatari che ricordano come Giovanni XXIII fu per mezzo secolo l’emblema della pace e del rifiuto della guerra. L’uomo che contribuì in maniera decisiva a evitare il pericolo di un conflitto mondiale, mediando tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica per superare la crisi missilistica cubana del 1962. «In un mondo segnato da una terza guerra mondiale a pezzi, da un aumento delle spese militari e da nuovi muri che si innalzano tra popoli e frontiere — si legge nella lettera — la nostra Chiesa non ha bisogno di santi che proteggano gli eserciti quanto piuttosto di valorizzare il senso e l’amore per la pace».
L’obiettivo della lettera, inviata anche al ministro della Difesa Roberta Pinotti, non è solo quello di convincere la Cei a tornare sui propri passi. Tra le proposte avanzate anche l’idea di elevare il Papa Buono a un ruolo più coerente con il suo soprannome, quale protettore dei Caschi bianchi o dei Corpi civili di pace. Cioè di chi agisce nel mondo «per un’umanità libera dagli eserciti e opera per disinnescare i conflitti».