«Se ci passiamo la palla...»
Debutto al PalaDozza. Ramagli: «Mercato? Non aspettiamo il Messia»
Il fattore PalaDozza per muovere la classifica e dimenticare la beffa di Trento. Il Madison torna la vera casa della Virtus dopo 21 anni e, come allora, il colpo d’occhio sarà da tutto esaurito. Oltre 5.100 abbonati, una manciata di biglietti venduti in questi giorni e il gioco è fatto. Nei playoff di A2, dalle semifinali in avanti, il PalaDozza è stato un fattore chiave nella corsa alla promozione della Segafredo. Ora vuole esserlo per spingere in alto una squadra che non si è presentata in A in punta di piedi, ma con la legittima ambizioni di collocarsi subito nelle zone alte della classifica.
Il primo ostacolo (ore 18.15, diretta Eurosport Player e Radio Bologna Uno) si chiama Capo d’Orlando. «L’entusiasmo e l’eccitazione per giocare davanti al nostro pubblico è palpabile, superare i cinquemila abbonati non è una cosa da tutti i giorni — sottolinea coach Ramagli —. Questo calore ti dà una scarica di adrenalina significativa, ma il clima di festa non deve condizionarci. Dobbiamo giocare una normale partita di pallacanestro, senza voler fare tutto e subito ma avendo pazienza ed essendo attenti, razionali e concentrati per 40 minuti».
A Trento, all’esordio, per 30 minuti si è vista una Segafredo dominante. Quando però la partita ha cominciato a cambiare verso è mancata la lucidità per affidarsi con pazienza alle proprie certezze. «Abbiamo punti di riferimento e avevamo le idee chiare su cosa fare in quel quarto periodo — dice Ramagli —. Contro la zona volevamo servire la palla in area a Slaughter che era spesso in mis-match con Silins. A un certo punto, però, abbiamo smesso di passargliela, le abitudini comuni ti devono portare a coinvolgere il giocatore che può rappresentare la chiave». Slaughter lo era stato fino a quel momento, non solo per sé ma soprattutto per i compagni con 7 assist nei primi tre quarti.
Oggi, come all’esordio, mancherà Stefano Gentile, ancora fermo per il problema all’adduttore destro, e nella rotazione degli esterni entrerà Alessandro Pajola per dare qualche minuto di fiato a Oliver Lafayette. Ci sarà regolarmente, con maschera protettiva per il naso rotto, Klaudio Ndoja. Capo d’Orlando, dopo il turno preliminare di Champions League, sarà alla quarta partita in nove giorni. Intanto, un tema sempre caldo è quello del mercato. La Segafredo continua la sua ricerca del quattro americano che completerà il quintetto. I primi assalti, nel corso di questa settimana, sono andati a vuoto. «Abbiamo vagliato quattro ipotesi ma nessuna si è concretizzata per vari motivi. Adesso sappiamo che il mercato potrebbe aprirsi di più con i tagli dai training camp Nba, ma al momento riguardano soprattutto playmaker e guardie, ruoli che non ci interessano. Noi non aspettiamo nessun Messia, vogliamo aggiungere un giocatore che abbia senso prendere per dare una mano alla squadra, non uno buttato lì solo per essere contenti di aver fatto qualcosa».