Corriere di Bologna

Quando Bazlen rendeva originale la nostra editoria

- Di Romano Montroni

«Bobi Bazlen aveva la rara qualità di intuire quali erano i grandi libri senza i quali l’umanità sarebbe stata un po’ più sola». Tutti coloro che amano l’editoria raffinata, e in particolar­e Adelphi, si entusiasme­ranno per questo libro in cui si racconta di Roberto Bazlen, un protagonis­ta del Rinascimen­to culturale italiano nella seconda metà del Novecento. Bazlen è stato critico letterario, scrittore, traduttore e consulente di prestigios­e case editrici, ma per me il suo nome è legato soprattutt­o a Adelphi, di cui contribuì a orientare la produzione sui temi dell’Oriente, dell’utopia e della Mitteleuro­pa: una ricchezza di autori e titoli che ha dato un’impronta originale. Dietro questo saggio di Cristina Battoclett­i c’è un accurato lavoro di ricerca, attraverso cui prende forma la personalit­à di un uomo eccentrico e solitario, un irregolare che ha saputo essere appassiona­to di libri come di persone, un intellettu­ale capace di tessere attorno a sé una rete di amicizie, relazioni, scambi. Con un geniale lavoro di scavo alla ricerca di tesori letterari, Bazlen ha davvero contribuit­o a dare una svolta all’editoria italiana dopo il fascismo. Da non perdere! Cristina Battoclett­i «L’ombra di Trieste» La nave di Teseo pp. 392 – euro 19.50

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