E nella scuola sui colli la pappa arriva all’ora della merenda
Doveva arrivare a mezzogiorno, ma è arrivata alle 15,30. Quindi: bimbi a tavola all’ora della merenda. Ecco le conseguenze della neve sulle scuole Longhena, dove i mezzi che dovevano portare la pappa sono riusciti a salire solo nel pomeriggio. E ci sono volute più di due ore per riportare a valle tutti i bimbi con i pullmini.
I bambini, alla fine, hanno fatto il pranzo all’ora in cui di solito si fa la merenda. Perché i mezzi di Ribò che tutti i giorni portano la pappa nella scuola sui colli sono arrivati più o meno alle 15.30. Sulla tavola della mensa alle 16, ovvero con almeno 4 ore di ritardo sulla tabella di marcia. Ecco gli effetti della neve alle scuole Longhena, dove per la prima volta in trent’anni — a memoria delle maestre storiche di via Casaglia — ieri i pasti non sono (quasi) mai arrivati. Quando ormai maestre e bambini disperavano, ecco spuntare dalla salita innevata i mezzi con la pappa. A cui nel frattempo era stato tamponato il buco allo stomaco, a quanto risulta ad alcuni genitori, con crackers e frutta rimasta a scuola dai pasti dei giorni scorsi.
«È la prima volta in trent’anni — dice Sofia Cei, membro della commissione mensa delle scuole Longhena — che il pasto non arriva a scuola, ce lo hanno riferito le stesse maestre. Un fatto unico». Ma non è stato l’unico problema, ieri, per i bambini delle scuole Longhena, per i quali è stato complicato anche il ritorno a casa, sempre a causa della nevicata. Vista l’abbandonante precipitazione, infatti, ieri per l’istituto di via Casaglia è stato attivato il Piano neve, che prevede la spola su e giù dai colli degli unici tre mezzi che hanno le catene. «Su otto pullman che tutti i giorni trasportano i bambini che frequentano le Longhena — continua Cei — solo tre montano le catene». Il che significa, in circostanze simili a quelle di ieri, tempi allungati a dismisura per riportare i bambini a destinazione, a meno che i genitori che hanno la possibilità non vadano a ritirare i figli in piazza della Pace, prima che i mezzi proseguano per le diverse zone della città. «Ci sono bambini — spiega Cei — che devono anche arrivare a San Donato. Quindi ci si può immaginare quanto ci mettano i pullmini a completare tutti i giri in una giornata così. E tutto ciò nonostante per questo servizio si arrivi a pagare una cifra di 600 euro all’anno per ogni bambino».
Eppure dalla scuola, non certo nuova alla questione dei mezzi di trasporto in condizioni meteo eccezionali come queste, i docenti ieri non hanno voluto alimentare le polemiche. Mentre alcuni genitori hanno addirittura smorzato i toni, raccontando che i figli hanno vissuto questa giornata di neve come un’avventura. Per loro sarà stato sicuramente così; un po’ meno per chi li ha dovuti aspettare a lungo prima di riportarli a casa, ma anche per lo stesso personale della scuola che ha sicuramente fatto qualche ora di straordinario, prima di veder svuotata la scuola dall’ultimo viaggio dei pullmini che da anni portano su e giù gli scolari dai colli.
Non è certo paragonabile al ritardo che si è verificato ieri alle Longhena, ma anche in un’altra scuola del quartiere Porto-Saragozza, la scuola dell’infanzia Caterina De Stefani di via Battaglia, il pasto, che in questa struttura è preparato dal centro pasti Casteldebole, è arrivato in ritardo rispetto al solito, ovvero poco prima di mezzogiorno. A segnalarlo alla rete dei commissari nei vari plessi è stato il membro dell’Osservatorio mensa su quella scuola materna: «Il cibo è arrivato alle 11.50, freddissimo, vista la temperatura esterna e la neve. Di fatto non c’è stato il tempo di riscaldarlo e i bambini hanno mangiato tutto freddo».
Certo i disagi alla viabilità ieri in città sono stati parecchi e alcune zone hanno sofferto più di altre per la neve: Ribò, cercata per avere spiegazioni sui fatti segnalati dagli utenti nelle scuole interessate dai ritardi nella consegna dei pasti, non è stata reperibile. All’Itc Rosa Luxemburg, in via Dalla Volta, ieri in mattinata gli studenti e i professori sono stati invece interrotti più volte nelle loro attività da ripetuti blackout, causati dall’abbondante precipitazione nevosa. Ma tutto è rientrato nella normalità, quando le precipitazioni si sono attenuate.
Trasporti lumaca Solo 3 pullmini su 8 sono dotati di catene da neve e hanno riportato a casa i bimbi